La commemorazione dell’Esaltazione della Santa Croce

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Nel giorno dell’anniversario del ritrovamento delle reliquie della Passione da parte di Sant’Elena, avvenuto il 14 settembre, si commemora la crocefissione di Gesù attraverso l’Esaltazione della Santa Croce.

Secondo la tradizione questi frammenti della Vera Croce (pezzi della corone di spine, sacro chiodo e Titulus Crucis), che tuttora in parte sono conservate nella Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma, furono trasportati al ritorno nella capitale.

La costruzione della Basilica fu pensata fin dall’inizio come un grande reliquario con lo scopo di custodire le testimonianze preziose della Passione di Gesù.

L’anno del viaggio di Elena (madre di Costantino I) a Gerusalemme è da collocarsi tra il 326 e il 328 quando la reliquia ritrovata sarebbe stata innalzata dal vescovo della città davanti al popolo che fu invitato ad adorare il Crocefisso.

Attraverso questa celebrazione ci si vuole focalizzare in particolare sul mistero della croce nella teologia cristiana.

Per i cristiani rappresenta un simbolo di speranza e un ricordo dell’invito evangelico nell’imitare Gesù in tutto, anche in parte nella sofferenza.

Alcuni studiosi ipotizzano che l’utilizzo della Croce come simbolo sia iniziato sotto l’imperatore Costantino I quando apparve la scritta “In hoc signo vinces” accanto ad una croce, rappresentando così un segno di vittoria.

Questa teoria ha suscitato parecchio interesse sia per l’origine sia per il suo utilizzo nei primi secoli cristiani.

Sin dal VI secolo il termine “esaltazione” veniva usato per indicare il rito dell’innalzamento di una croce con l’ostensione dei fedeli in ricordo di Cristo morto e del suo corpo sacrificale.

L’esigenza di rivivere liturgicamente il significato della morte in croce aumentò notevolmente dopo il ritrovamento delle reliquie della Passione di Gesù presso un tempio pagano posto in una collina fuori le mura di Gerusalemme.

Alcune narrazioni ci testimoniano un enorme interesse per questa scoperta, come per esempio il testo di una antifona “Adoramus te, Christe, quia per Sanctam Crucem tua redemisti mundum”.

Durante le celebrazione eucaristiche il colore liturgico della passione di Gesù viene rappresentato con il rosso, un forte richiamo alla Santa Croce.

Oltre alle celebrazioni nei giorni fissi, sono presenti anche delle festività mobili come per esempio l’adorazione liturgica della Croce durante gli uffici del Venerdì Santo.

L’apostolo San Paolo ci spiega la grandezza della Croce del Signore in un bellissimo inno a Gesù “Umiliò se stesso, facendosi obbediente fino alla morte, alla morte di croce. Per questo Dio lo ha esaltato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome”.