La Devozione cattolica per il Cuore Immacolato di Maria

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L’origine di questo culto sia presumibilmente da attribuire all’evangelista Luca il quale ci descrive il Cuore di Maria come uno scrigno che racchiude i più santi ricordi.  

Secondo quanto riporta il suo Vangelo nell’episodio della “Presentazione al Tempio” riguardante l’infanzia di Gesù, San Simeone profetizza l’immagine del Cuore Immacolato.

Ci viene preannunciato come un simbolo di purezza circondato da una corona di fiori ma trafitto da una spada per rappresentare il dolore immenso che Maria provò per la morte del Figlio.

Nel 1942 Alezandrina Maria da Costa, membro dell’associazione dei cooperatori salesiani e la monaca cristiana Suor Lucia di Fatima, entrambe di origine portoghese, mandarono una richiesta a Papa Pio XII per la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria.

Questa volontà fu accetta e compiuta durante la seconda guerra mondiale cosicché due anni dopo lo stesso Papa introdusse ufficialmente in tutta la Chiesa la memoria liturgica per questa devozione.

Suor Lucia ci narra le parole esatte che gli avrebbe comunicato la Madonna in una apparizione del 1917 “Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Egli vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.”

La celebrazione del Cuore Immacolato è di tipo mobile perché la sua memoria cade il giorno dopo la Solennità del Santo Cuore di Gesù a seconda della data della Pasqua.

All’inizio nacque come una memoria facoltativa per tutti i fedeli, ma nel 1996 diventò obbligatoria.

Le prime testimonianze pubbliche di questo culto risalgono al 1640 quando il religioso francese Giovanni Eudes fondò a Napoli la confraternita del Cuore di Maria.

A Rieti è presente la prima chiesa a lei dedicata nel 1808 (Chiesa della Madonna del Cuore).

Numerose nazioni in tutto il mondo sono state consacrate al Cuore Immacolato dai rispettivi vescovi mentre diversi pontefici hanno più volte benedetto il mondo intero a questo culto, l’ultimo è stato Papa Francesco nel 2013.