Le chiese e le pievi dell’Isola d’Elba

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Isola d'Elba_ Poggio

Architettura open air: l’abbondanza di piccole chiese romaniche

Proprio come qualsiasi altra isola, la sopravvivenza degli abitanti dell’Elba (principalmente contadini, pescatori e marinai), in passato dipendeva interamente dalle forze della natura: la terra, il mare e il tempo.

Il motivo per cui ci sono così tanti luoghi di culto in tutta l’isola sta nel fatto che le persone erano molto devote agli dei per i raccolti, la pesca, la terra e il mare.

Il cristianesimo ha trasformato questi luoghi pagani in santuari e pievi, per lo più in onore della Vergine Maria (che ha sostituito Cerere, dea della terra e della fertilità), o dei santi le cui caratteristiche in qualche modo erano simili a quelli degli dei pagani.

Con la caduta dell’Impero Romano, i gruppi di monaci ed eremiti hanno cercato rifugio nei luoghi più isolati, spesso grotte o piccole pievi che poi si sono trasformate in eremi che oggi possono sembrare molto semplici, ma che sono senza dubbio molto suggestive.

All’Elba, sono state costruite diverse chiese parrocchiali in granito durante il periodo romanico: tutte insieme creano un sistema organico, in particolare nella zona del Monte Capanne, da cui sono stati ottenuti i materiali da costruzione.

Queste chiese hanno tutte una struttura molto simile: una sola navata, un’abside semicircolare orientata verso l’Oriente, poche monofore e piccoli campanili a muro. Molte di queste chiese nel corso del tempo sono state abbandonate, ma sono rimaste le suggestive cinte murarie.

Chiesa di San Giovanni Battista

Oggi, San Giovanni Battista, nei pressi di Sant’Ilario in Campo, è una chiesa a cielo aperto con pilastri agli angoli e un campanile sulla facciata. La presenza costante del numero tre, come ad esempio il rapporto 3: 1 della navata, e le finestre – tre sul dell’abside e le pareti laterali – è un riferimento alla Santissima Trinità fatta dai monaci cistercensi, che ha costruito la Chiesa; l’edificio è stato utilizzato anche come eremo fino alla metà del 19 ° secolo.

Chiesa di San Niccolò

La chiesa di San Niccolò a San Piero in Campo è stata costruita sui resti di un tempio romano dedicato a Glaucos. Successivamente, è stata modificata più volte, la facciata è stata rinnovata e la chiesa è stata anche fortificata durante il Rinascimento. Questo è l’unico esempio di una chiesa con due absidi circolari che, oggi, sono state trasformate in pareti continue, e un campanile a doppia parete. La chiesa contiene diversi affreschi della scuola catalana che forse risalgono al XV secolo.

Chiesa di San Michele

La chiesa di San Michele nei pressi di Capoliveri è di origine longobarda ed è una delle chiese più antiche dell’isola. Oggi rimane davvero poco dell’antica struttura, solo i resti dell’abside.

Chiesa di Santo Stefano alle Trane

La chiesa di Santo Stefano alle Trane, a Portoferraio, in località Magazzini, ha degli archi sopra le porte e le arcate delle absidi, che raffigurano piccole teste, animali, fiori e decorazioni vegetali. Questa è l’unica chiesa romanica ancora utilizzata come luogo di culto.

Chiesa di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo nei pressi di Marciana è diventata una chiesa open air, perché è stata in parte distrutta dai pirati turchi nel 1554. Ha una pianta irregolare, con un arco e un architrave sul portale e un grande campanile a vela.

Chiesa di San Frediano e San Bartolomeo

Le chiese di San Frediano e San Bartolomeo sono situate sul crinale occidentale del Monte Capanne; tutto ciò che rimane oggi sono muretti perimetrali che illustrano la loro forma rettangolare e l’abside. Dopo che la loro funzione originaria è stata abbandonata, le chiese sono state anche usate come recinti per animali.

Nella parte orientale dell’isola, è anche possibile trovare i resti delle pievi romaniche di San Felo, nome derivato da San Felice, a Rio Marina, e quelle di San Mennato o Bennato, a Cavo.

Per raggiungere l’isola, basta prenotare un traghetto. Si consiglia di acquistare i biglietti online (visita il sito www.traghetti-isoladelba.it/) perché spesso sono molto più convenienti.

Autore: Redazione