Madonna della Neve – storia e celebrazioni a Torre Annunziata

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Madonna della Neve

La Madonna della Neve o Sancta Maria ad Nives è uno dei nomi più antichi affidati alla Santissima Vergine, infatti risale a pochi secoli dopo la nascita della Chiesa Cattolica, ed ha un particolare legame con la Basilica di Santa Maria Maggiore nella città di Roma.

Il culto invece raggiunse la massima diffusione tra il 15esimo ed il 18esimo secolo, difatti si contano ad oggi ben 152 edifici sacri dedicati alla Madonna della Neve.

La tradizione racconta che nel quarto secolo dopo Cristo, durante il pontificato di Papa Liberio, 36esimo Vescovo di Roma, un nobile romano e sua moglie, in quanto non avevano figli, presero la decisione di donare i loro beni alla Santa Vergine, al fine di costruire una chiesa in suo onore. La Madonna apprezzò il gesto e apparve in sogno ai due coniugi ed indicò loro il luogo dove dovesse sorgere il tempio a lei dedicato.

Il mattino del 5 agosto, i due nobili si recarono nuovamente dal Papa per raccontare il particolare sogno, ma lo stesso Vescovo di Roma aveva effettuato il medesimo sogno, i tre allora decisero di recarsi sul Colle Esquilino, luogo indicato dalla Madonna nel sogno. Con sommo stupore, videro che il Colle era coperto di neve, allora Papa Liberio decise di tracciare il perimetro della nuova chiesa seguendo il terreno coperto di neve.

Al momento non ci sono documenti che provino l’accaduto, anche se la Chiesa viene ancora chiamata Liberiana, il popolo invece preferì denominarla ad Nives (della Neve). Su quella primitiva struttura venne successivamente costruita su ordine di Sisto III la Basilica di Santa Maria Maggiore.

La città di Roma ricorda questo particolare prodigio ogni 5 agosto, facendo cadere una “nevicata” di petali bianchi dalla cupola della Basilica.

Miracoli

Numerosi sono stati i miracoli che il popolo campano ha attribuito alla Madonna della Neve, dai blocchi di incursioni piratesche al termine di epidemie, come quelle particolarmente gravi di colera e febbre petecchiale durante il 19esimo secolo.

Molto importanti sono i miracoli collegati al Vesuvio, uno dei più importanti risale al 22 ottobre 1822, si narra infatti che dai giorni antecedenti il vulcano stava eruttando cenere e lapilli, oscurando con una densa nebbia la città di Torre Annunziata, mentre il rischio che la lava travolgesse tutto si faceva sempre più concreto. Allora i cittadini andarono in processione pregando la Madonna della Neve, proprio durante la preghiera il sole squarciò la densa coltre che oscurava la città e la lava improvvisamente si fermò.

Un’altra particolare avvenimento collega la Madonna della Neve al Vesuvio, durante l’eruzione del 1906, fatto che gli anziani ricordano ancora limpidamente. Un soldato vedendo la città venire ingoiata dalla lava promise alla Santissima Vergine che avrebbe costruito un altare nel punto esatto in cui la lava si fosse fermata, la colata lavica si arrestò nelle vicinanze del cimitero cittadino, la cittadinanza decise di donare alla Vergine anche un piccolo tempio in argento, utilizzato ancora oggi per accogliere l’effige della Madonna della Neve.

La Madonna nera di Torre Annunziata

La città campana di Torre Annunziata, contrariamente alle altre vergini omonime è di pelle scura. Il motivo di questa colorazione deriva dal fatto che la statua arriverebbe da Oriente, probabilmente da Bisanzio o da luoghi ad essa collegati, ciò si intuisce anche dalla fattura della statua, dai colori.

Le ragioni per cui la statua sia finita in mare, si presume sia caduta da qualche imbarcazione che aveva lo scopo di salvare l’immagine dalla distruzione.

La storia narra che l’effige venne ritrovata il 5 agosto del 1354 circa, da alcuni pescatori di Torre Annunziata, presso lo Scoglio di Rovigliano, confinante con il Comune di Castellammare di Stabia.

Dopo aver portato a riva la Vergine bruna, nacque una furente lite con gli stabiesi, solo quando intervenne il Capitano del Popolo, figura eletta annualmente dalla cittadinanza, che diede ragione ai pescatori oplontini. Poco dopo però, i cittadini di Castellammare rubarono la sacra effige, nel mese di Gennaio però, la statua venne rinvenuta a Torre Annunziata coperta dalla neve, all’esterno della Cappella dell’Annunziata nelle vicinanze del porto.

Gli oplontini hanno però trovato l’effige e ritenuto che la Vergine volesse restare nella città che l’ha salvata dalle acque.

Il Comune campano festeggia la Madonna della Neve dal 3 al 6 agosto. Durante questi giorni si rivivrà la storica lite tra stabiesi ed oplontini, ma non solo. Infatti, ogni anno vengono organizzate messe sulla spiaggia, giochi, cacce al tesoro e viaggi culturali, il tutto senza dimenticare il pregiato street food campano.

Autore: Andrea Bevilacqua

Nato ad Ancona nel 1990, Diplomato in Ragioneria presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Grazioso Benincasa". Grande appassionato di storia, cultura e scrittura.