Santuario La Bruna - Matera

Storia:



Costruito nel 1230, dopo pochi anni dall’elevazione della città di Matera alla dignità di Arcidiocesi, assieme al Comune di Acerenza. Il Santuario prese il posto del precedente Monastero Benedettino, dedicato a Sant’Eustachio il protettore della Città.



Santuario:



Completato circa 40 anni dopo, un documento notarile dell’epoca dice che la Cattedrale fu in origine dedicata a Santa Maria di Matera, da un altro documento risalente al 1318 si evince che venne intitolata a Santa Maria dell’Episcopo. Dal 1389 invece, la Cattedrale fu dedicata a Santa Maria della Bruna, infine, nel 1627, l’Arcivescovo di Matera, Monsignor Fabrizio Antinori decise di intitolare la Cattedrale sia alla Madonna della Bruna, sia a Sant’Eustachio.



La dedica alla Madonna della Bruna, deriva da un affresco bizantino risalente al 13esimo secolo, raffigurante infatti, la Vergine con Gesù Bambino benedicente, il soprannome “Bruna” viene dalla colorazione più scura del solito della Santissima Vergine.



Contrariamente agli interni che nel corso dei secoli ha subito numerose modifiche, l’esterno è quasi interamente nella sua forma originaria, lo stile della facciata è romanico-pugliese, salta subito allo sguardo, il rosone a sedici raggi, sormontato dalla figura dell’Arcangelo Michele, accompagnato da due figure maschili ai lati e un’altra in basso che sorregge il rosone stesso. Sul lato posteriore sinistro è posto il campanile, alto ben 52 metri, anch’esso risalente al 13esimo secolo.



L’interno è a croce latina e a tripla navata, ognuna divisa da arcate a tutto sesto e sostenute da dieci colonne decorate da capitelli in pietra. A partire dal 1627, vennero aggiunti stucchi e decorazioni, mentre nel 1776 i rivestimenti degli stucchi e delle cornici venne adornato con un velo d’oro.



La prima campata della navata sinistra (detto “della Bruna”) ospita il dipinto raffigurante la Vergine a cui è stata intitolata la Cattedrale. Sempre sulla navata sinistra è possibile vedere il sarcofago contenente le spoglie di San Giovanni da Matera. In fondo alla navata, c’è la Cappella dove è posto il presepe realizzato in pietra dura da Altobello Persio e Sannazaro di Alessano tra il 1530 e il 1534.



Spostandosi sulla destra, invece, è possibile ammirare un dipinto di Domizio Persio risalente al 1592, raffigurante la Madonna delle Grazie tra i Santi Ilario e Giovanni da Matera. Sul terzo altare destro è possibile ammirare un crocifisso ligneo dipinto di fattura seicentesca.



L’altare maggiore venne restaurato nel 1627 ed è sormontato dalla pala, opera del pittore napoletano Fabrizio Santafede, rappresentante la Santissima Vergine circondata dai Santi.



Nel luglio del 1962 Papa Giovanni XXIII elevo la Cattedrale alla dignità di Basilica Minore.



Dal 2003 in seguito al cedimento di un cornicione sopra un altare in legno in una navata interna, la Cattedrale ha subito numerosi interventi manutentivi e di consolidamento. Parte degli interventi sono stati finanziati con i fondi del Gioco del Lotto, gestiti secondo la legge n.662 del 1996.



Il 5 marzo 2016, l’edificio è stato riaperto al culto dal Cardinale Pietro Parolin, che ha colto l’occasione per aprire anche la Porta Santa Giubilare.



 



Fonti Immagini:



Ggia-Sailko-Palickap da commons.wikimedia.org


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