Chiesa dei Santi Faustino e Giovita - Brescia

Storia



La Chiesa dedicata ai Santi Faustino e Giovita è anche nota come Chiesa di San Faustino Maggiore, patroni della città lombarda. La struttura ha come nucleo, una Chiesa risalente all’ottavo secolo, si tratta della Chiesa di Santa Maria in Silva. Nel maggio dell’anno 806 vennero qui traslate le reliquie dei Santi Faustino e Giovita, facendo assumere alla primitiva Chiesa un ruolo di primaria importanza all’interno del bresciano.



Verso la prima metà del nono secolo, la Chiesa versava in un evidente stato di abbandono, il Vescovo di Brescia Ramperto decise però di incentivare il culto ai Santi e stimolare la popolazione a seguire la via del Signore, attraverso una miglior amministrazione dei lasciti dei fedeli e istituendo un Monastero. Una volta che quest’ultimo divenne realtà, la struttura rimase indisturbata per quasi tre secoli. Dopo alcune sommosse civili e religiose capitanate da Arnaldo da Brescia durante la prima metà del 12esimo secolo la Chiesa venne ricostruita e riedificata, nonostante le opere di rinnovo la situazione economica del Monastero era in lento declino, si arrivò al punto di dare in commenda la gestione del Monastero.



Nel 1437 le ostilità tra Venezia e Milano coinvolsero direttamente la città di Brescia, l’anno successivo avvenne però un evento miracoloso, difatti durante il 13 dicembre sulle mura est della città lombarda apparirono le sagome luminose dei Santi, i quali misero in fuga l’esercito avversario.



 



Struttura



La Chiesa come è conosciuta oggi, venne edificata nel 1622 da Antonino e Domenico Comino, demolendo gli edifici precedenti eccetto il campanile trecentesco. La facciata ricca di decorazioni in marmo venne finita nel 1711, l’opera venne realizzata da Bernardo Fedrighini e viene tutt’ora considerata uno dei capolavori dello stesso.



L’interno ospita una serie di preziosi affreschi opera di Girolamo Mengozzi Colonna e di Gian Domenico Tiepolo, i quali raccontano il martirio dei Santi Patroni della città. Le più importanti opere all’interno sono: l’altare della Croce, del Vantini, l’altare maggiore opera di Antonio e Giovanni Carra e lo Stendardo Processionale della Scuola del Santissimo del Romanino.



Dalla canonica è altresì possibile ammirare gli affreschi del Tiepolo distinguibili dallo stile pittorico che tende molto più al popolare.



Dietro l’altare maggiore trova spazio l’organo a canne Serassi, costruito nella prima metà del 19esimo secolo, su cassa risalente al secolo precedente. Durante i secoli successivi ha subito notevoli interventi e modifiche. Durante gli anni’80 l’organo è stato restaurato dalla ditta specializzata in organi di Pedrini, che attraverso un accurato intervento, ha riportato l’organo alle caratteristiche precedenti.


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