Cattedrale San Giovanni Battista - Ragusa

Ordine del Santuario: Clero Diocesano

Storia: Costruita dopo il terremoto del 1693, la Cattedrale San Giovanni Battista è dal 2002 Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Consacrata nel 1778, fu elevata a Cattedrale nel 1950, anno in cui fu fondata la Diocesi di Ragusa.

Esternamente presenta una maestosa ed imponente facciata tardo-barocca, con sei colonne corinzie e con tre portali, sovrastati da frontoni spezzati. Sul portone d’ingresso centrale, una nicchia accoglie la statua dell’Immacolata, con ai lati le statue di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista. Il campanile (1731) con base quadrata e contrafforti (1766), domina sul prospetto dell’edificio e ne suggella l’imponenza con le sue quattro maestose campane. Un orologio elettrico nel timpano svetta su due orologi solari, datati 1751. Ai lati due giardini, realizzati nel 1861 per dare maggiore decoro e ornamento all’area esterna della Chiesa.

L’edificio a croce latina, esposto ad Est, lungo 77 m e largo 44 m, presenta tre navate scandite da 14 colonne corinzie in pietra pece e intonacate. Il pavimento, datato 1854, è in pietra pece con intarsi in pietra calcarea. La chiesa, in chiaro stile tardo-barocco, sfoggia pregevoli stucchi dorati, putti reggicartiglio e stemmi con citazioni bibliche riferite al precursore del Messia, attribuibili ai siciliani fratelli Giovanni e Gioacchino Gianforma e databili tra il 1776 e il 1778.

I ventiquattro angeli che, in altorilievo, sono posti nei rinfianchi, attutiscono e placano la spinta ascensionale suggerita all’occhio del visitatore e culminante nell’arco trionfale, coronato dall’apoteosi di San Giovanni nel regno dei cieli. Due angeli mostrano i libri del Vecchio e del Nuovo Testamento. Al centro, un cartiglio riporta l’elogio di Gesù rivolto al cugino Giovanni: “Non surrexit major”, cioè “Non è nato uno più grande” (Mt 11, 11). L’angelo sulla destra regge il piatto con la testa di Giovanni.

Nelle navate laterali si aprono dodici cappelle; nell’incrocio del transetto e della navata centrale si eleva imponente la cupola (1783), affrescata nei pennacchi con i quattro Evangelisti e i loro simboli (Matteo con l’angelo; Marco con il leone; Luca con il bue; Giovanni con l’aquila) dal ragusano Salvatore Cascone (1933).

La statua lignea di San Giovanni Battista fu scolpita nel 1861 ed è opera del maestro ragusano Carmelo Licitra, detto “Giuppino”. Lo scultore trasse ispirazione dalla realtà e immaginando il Santo, ramingo nel deserto, volle ritrarlo con i lineamenti duri e severi, scavati dal sole e dall’inedia. Vestito di pelli di cammello e ricoperto da un manto rosso che ne simboleggia la regalità e prefigura il martirio, regge sulla mano sinistra il Libro dell’Apocalisse, sormontato da un agnello, simbolo del Cristo; con la mano destra indica l’agnello, ricordandoci il passo del Vangelo: “Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie il peccato dal mondo”. Al collo, un fastoso medaglione d’oro, metafora della sua gloria. Il basamento dorato che sorregge la statua è caratterizzato da elementi naturalistici e stemmi decorativi, con iscrizioni latine riferite al Battista, sorretti da festosi angioletti che lo scultore Licitra probabilmente realizzò, prendendo a modello la propria figlia, ancora infante.

Santo del Santuario: San Giovanni Battista

Da vedere: Visita del Campanile;

Il Museo della Cattedrale, in Corso Italia, dove sono esposti al pubblico suppellettili sacre, reliquie di Santi venerati nel ragusano, paramenti e testi liturgici, gioielli episcopali nonché tele e statue.

Le diverse sale espositive ospitano pezzi di pregevole bellezza tra cui una cassa reliquiaria di San Giorgio in avorio e legno intarsiato, realizzata da una nota Bottega veneziana nel XIV secolo, una Pisside in argento del XIV secolo e una preziosissima Borsa di corporale del 1500, ricamata in oro e corallo, raffigurante la leggenda della Fenice, tutti risalenti al periodo antecedente al terremoto che colpì il Val di Noto nel 1693.

Un’apposita sezione è destinata ad accogliere tutti gli oggetti di culto di San Giovanni Battista, Patrono della città di Ragusa, tra cui la cassa reliquiaria o “Arca Santa”, realizzata nel 1731.

Il Museo custodisce suppellettili d’altare e sacri arredi di epoca barocca, tra cui un Repositorio di fine Settecento e numerosi calici. Interessanti sono le quattordici tele della Via Crucis del 1775, di Stefano Ragazzi, restaurate di recente e restituite alla fruizione dei visitatori, in uno struggente racconto della Passione del Cristo.

Preziosi sono i paramenti sacri, confezionati con pregevoli tessuti di seta ricamata in oro e argento, dei secoli XVIII e XIX ed esposti al pubblico: i parati, diversi per il colore - legato al Calendario Liturgico - si contraddistinguono per la preziosità e la ricercatezza dei motivi. Il Museo esibisce inoltre i più recenti oggetti sacri appositamente eseguiti negli anni Cinquanta, in seguito all’erezione a Diocesi di Ragusa il 6 Maggio 1950, tra cui anelli, croci episcopali e una Mitra preziosa di seta ricamata in oro del XIX secolo.

Notevoli sono anche idipinti, prevalentemente oli su tela dei secoli XVIII e XIX, ritratti di benefattori del Museo e immagini di arte sacra: spicca il quadro di San Crispino del 1933, del Maestro ragusano Salvatore Cascone.

L’ultimo settore del Museo espone la mostra “Sicilia Antiqua”, una raccolta di carte geografiche, mappe e dipinti dell’isola siciliana, dal Cinquecento all’Ottocento, patrimonio della Fondazione Cesare e Doris Zipelli, promossa dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa. Le preziose tavole, minuziosamente incise, restituiscono ai visitatori paesi, città, chiese, conventi, coltivazioni e miniere da cui è possibile leggere l’evoluzione storica, politica e sociale dell’Isola.

Rilevante è l’atlante di Giovanni Montecalerio del 1712, che riguarda le Province Religiose dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini e costituisce un’anticipazione della cartografia tematica, che avrà grande fortuna nei secoli successivi.

La bellezza e la sacralità delle suppellettili conservate nel Museo della Cattedrale rappresentano un vanto per la Cattedrale San Giovanni Battista, che attraverso il suo Museo lascia testimonianza della sua magnificenza alla storia e all’umanità intera.

Nell’archivio della Cattedrale è conservato un incunabolo del 1482.

Esperienze spirituali: Preghiera di adorazione ogni venerdì, Celebrazione del sacramento della Confessione ogni giorno (ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30)

Festività significative:

24 Giugno  Natività di San Giovanni Battista

29 Agosto  Martirio di San Giovanni battista

seconda domenica di Maggio  Madonna della Medaglia

Libro consigliato: Armonie Barocche, La Cattedrale di Ragusa e la sua piazza


Curiosità: Si narra che il “Giuppino”, per realizzare la sua magnifica statua di San Giovanni Battista in modo che fosse quanto più realistica possibile,  trasse spunto dal volto di un mendicante che si aggirava nei pressi della Cattedrale e che scomparve subito dopo aver ispirato l’artista, tanto da far pensare ad un segno divino.

Orari Apertura e Orari Messa

Feriale: 9.00* e 18.30* – 19.00**

Sabato e vigilia delle feste: 9.00* 19.00* – 19.30**

Domenica e Festivo: 9.00*, 10.30*, 12.00*, 19.00* – 19.30**

Nel mese di Luglio e nelle prime due domeniche di agosto di domenica e nei giorni festivi non viene celebrata la Messa delle ore 12.00.
Nei mesi di Luglio e Agosto viene celebrata la Messa nel cortile di Casa Bachelet a Marina di Ragusa il sabato alle ore 20.00 e la domenica alle ore 20.30

*ora solare ** ora legale

 

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