Venezia si tinge di rosso per i cristiani perseguitati

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A Venezia, per testimoniare e ricordare i milioni di cristiani, ancora oggi perseguitati, il 20 novembre 2018, grazie all’azione di Acs e del Patriarcato di Venezia molti luoghi della città saranno illuminati di rosso e tra loro perfino il Canal Grande. L’iniziativa prende spunto dai casi come quello di Asia Bibi, simbolo di queste inique persecuzioni, di cui da poco è stata riconosciuta l’innocenza da parte della Corte Suprema del Pakistan, per ricordare appunto le difficoltà e le ingiustizie che molti fedeli cristiani subiscono in alcuni paesi del mondo, solo a causa del loro credo.

Il Patriarca Monsignor Francesco Moraglia guiderà, come ogni anno, il pellegrinaggio dei fedeli fino alla Basilica della Madonna della Salute . A cavallo di questa occasione spirituale, i cui temi centrali di quest’anno saranno il diritto alla libertà religiosa e la sensibilizzazione verso le comunità cristiane perseguitate per la loro fede, si è deciso di porre maggior rilievo a questa iniziativa, illuminando di rosso la Basilica della Madonna della Salute stessa e il tratto del Canal Grande antistante. Le parole del direttore Acs-Italia,  Alessandro Monteduro sottolineano l’importanza e le finalità dell’evento: “L’acqua del Canal Grande si trasformerà nel sangue dei cristiani perseguitati. Una nuova cornice suggestiva per far svolgere ancora una volta lo sguardo del mondo sul dramma dei nostri fratelli che soffrono la persecuzione. E, ovviamente, dopo la straordinaria notizia di oggi, non potevamo non dedicare la serata ad Asia Bibi. Una donna coraggiosa che pur di non rinnegare la propria fede è rimasta in carcere per 3.420 giorni”.

Altri luoghi di rilievo culturale e religioso sono stati protagonisti di simili iniziative, infatti anche il Colosseo, la Basilica del Sacro Cuore (Francia) e il Palazzo di Westminster (Inghilterra) sono stati illuminati di rosso, durante iniziative mirate sempre allo scopo di ricordare i perseguitati cristiani. A Venezia, spiega Monteduro: “sarà inserita nel quadro di una grande manifestazione di religiosità popolare, quale la festa della Madonna della Salute, che da più di tre secoli rafforza e consolida la vita di fede dell’intera comunità veneziana.”
Il tutto rafforzato dalla presenza del Monsignor Botros Fahim (vescovo copto-cattolico di Minya, in Egitto), che spiegherà ai fedeli presenti le difficoltà con cui devono scontrarsi i cristiani che abitano in alcuni paesi, in cui purtroppo la libertà religiosa viene schiacciata, a discapito di una pacifica e più fruttuosa convivenza.

Autore: Redazione