San Michele Arcangelo, origini del culto micaelico

di Pubblicato in News

San Michele Arcangelo

Abbiamo parlato negli scorsi giorni di San Michele Arcangelo e della sua importanza per la nostra Religione, spesso però ci chiediamo da dove venga il culto dedicato ad un determinato Santo.

La maggioranza dei Santi deve il suo culto ai miracoli effettuati e alle opere che in vita hanno compiuto. L’Arcangelo Michele però diverge dalle altre storie, nonostante anche egli sia stato protagonista di alcuni prodigi.

Partiamo dal nome, a tutti San Michele Arcangelo è noto come colui che rappresenta il “braccio armato” di Dio stesso, difendendo Paradiso e mondo intero dalle minacce ordite da Lucifero e dal suo esercito di Demoni. Prima di divenire l’immagine dell’Inferno stesso, Lucifero era un angelo, il quale per eccesso di amore verso se stesso e per brama di potere cercò di ribellarsi all’ordine precostituito, durante questa battaglia intervenne il Principe Celeste, il quale gridando “Chi è come Dio?” si scagliò verso i ribelli.

Il grido di battaglia dell’Arcangelo in ebraico viene pronunciato “Mi ka El”, da questo particolare aspetto deriva il nome di San Michele Arcangelo.

Origini del culto, tra Eracle, Mitra, Odino…

Generalmente la diffusione di una nuova religione non avviene nettamente, ma richiede una transizione per gradi. Si presume che per rappresentare il loro protettore, i Longobardi lo assimilarono al dio germanico Odino, in quanto ne rappresentava forza e virtù.

La figura dell’Arcangelo Michele accrebbe la sua importanza anche in terra nostrana, difatti la grotta dove avvenne la sua apparizione, a Monte Sant’Angelo (FG), era precedentemente luogo di culto mitreo, quest’ultimo credo, prevedeva il sacrificio di un toro. Quindi l’intera vicenda narrata, aveva anche lo scopo di interrompere l’antico credo e affacciarsi al Cristianesimo, trasformando la bellissima grotta pugliese in un luogo dedicato al culto micaelico.

In Irlanda invece, i sacerdoti introdussero anche riferimenti al Druidismo, religione pagana antecedente al Cristianesimo. Tornando in Italia, alla storia del Santo venne arricchita con elementi relativi al culto di Ercola, particolarmente popolare nel mondo filo greco e nell’Italia centro-meridionale.

…e Anubi!

Uno degli aspetti che non abbiamo analizzato nel precedente articolo riguarda molte delle rappresentazioni iconografiche presenti in terra straniera, un esempio particolare si può trovare all’interno della meravigliosa Cattedrale di Notre Dame a Parigi.

Stiamo parlando della Psicostasia, San Michele Arcangelo, è raffigurato in alcune icone con delle bilance in mano, mentre sta pesando le anime per destinarle alla gloria del Paradiso o tra le Fiamme Eterne dell’Inferno. Questo particolare aspetto ricorderà in molti la figura della divinità egizia Anubi, difatti il compito del dio con la testa di sciacallo era proprio quello di occuparsi dei defunti.

La tradizione egizia sosteneva che nel caso il cuore del defunto fosse stato leggero come una piuma (e quindi privo di peccati), avrebbe avuto accesso al Regno di Osiride.

Presumibilmente questo tipo di tradizione venne esportata dagli Arabi e dai Persiani, che hanno visto nell’inflessibilità dell’Arcangelo la figura migliore di “Giudice delle Anime”. L’aspetto maggiormente interessante continua a riguardare il confronto tra Michele e Satana, anche in questo contesto, difatti quest’ultimo è sempre pronto a derubare l’uomo della sua anima eterna in cambio di favori, ed è proprio in queste occasioni che il Principe Celeste affronta con la sua tipica lancia il Demonio, in una guerra che non sembra avere fine.

La Via Micaelica

Proprio come la Via Francigena, si tratta di un percorso di pellegrinaggio che portava in Vaticano, luogo di primaria importanza per la Religione Cristiana. Acnora viene usato l’antico nome di “Via Sacra Longobardorum” che in qualche modo ricorda le origini del culto micaelico.

In gran parte ricalca i percorsi della sopracitata Via Francigena, specialmente il tratto lungo il Sud Italia. Oggi la Comunità Europea ha stabilito l’esatto tragitto suddiviso in tre tranches.

Prima Tranche da Mont Saint-Michel alla Sacra

Mont Saint-Michel – Avranches – Brécey – Mortain – Domfront – Bagnoles-de-l’Orne – Carrouges – Alençon – Mamers – Nogent-le-Rotrou – Brou – Châteaudun – Tournoisis – Orléans – Sully-sur-Loire – Gien – Beaulieu-sur-Loire – St. Satur (St. Thibault) – La Charité-sur-Loire – Nevers – Decize – Vitry-sur-Loire – Paray-le-Monial – Mont (Suin) – Cluny – Mâcon – Bourg-en-Bresse – Ambérieu-en-Bugey – Ordonnaz – Belley – Yenne – Chambery – Aiguebelle – St-Jean-de-Maurienne – Modane – Lanslebourg-Mont-Cenise – Novalesa – Sacra di San Michele.

Seconda Tranche da Sacra di San Michele a Roma

Sacra di San Michele – Torino – Castiglione Torinese – Lamporo – Vercelli – Robbio – Mortara – Gropello Cairoli – Pavia – Santa Cristina e Bissone – Calendasco – Montale (Piacenza) – Fiorenzuola d’Arda – Costamezzana – Fornovo di Taro – Cassio (Berceto) – Passo della Cisa – Pontremoli – Aulla – Sarzana – Pietrasanta – Lucca – Altopascio – San Miniato – Gambassi Terme – San Gimignano – Siena – Ponte d’Arbia – San Quirico d’Orcia – Radicofani – Acquapendente – Bolsena – Montefiascone – Viterbo – Sutri – Anguillara Sabazia – Roma.

Terza Tranche da Roma a Monte Sant’Angelo

Roma – Castelgandolfo – Nemi – Velletri – Giulianello – Cori – Sermoneta – Sezze – Fossanova – Terracina – Fondi – Sperlonga – Sessa Aurunca – Francolise – Sant’Angelo in Formis (Capua) – Casertavecchia – Sant’Agata de’ Goti – Foglianise – Benevento – Buonalbergo – Aequum Tuticum – Troia – Lucera – San Severo – Santuario di Stignano – San Giovanni Rotondo – Monte Sant’Angelo.

Autore: Andrea Bevilacqua

Nato ad Ancona nel 1990, Diplomato in Ragioneria presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Grazioso Benincasa". Grande appassionato di storia, cultura e scrittura.