Corpus Domini e infiorate: quando la fede si intreccia con l’arte dei fiori

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Ogni anno, in occasione della Solennità del Corpus Domini, l’Italia si trasforma in un immenso tappeto di fiori. Dalle Alpi alla Sicilia, il rito religioso che celebra la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia si arricchisce di un’espressione artistica e popolare unica: le infiorate. Sono composizioni floreali che ricoprono strade, piazze e sagrati, realizzate con petali, foglie, semi e segatura colorata. Non semplici decorazioni, ma vere opere d’arte effimera create per accogliere la processione con il Santissimo Sacramento, che attraversa lentamente questi tappeti in un gesto rituale antico e profondamente simbolico.

L’origine delle infiorate si lega alla devozione popolare, che nel corso dei secoli ha saputo tradurre il senso del sacro anche attraverso il colore e la bellezza della natura. Le prime testimonianze documentate risalgono al XVII secolo, in ambito romano, ma la pratica si è poi diffusa in molte regioni italiane, assumendo forme e caratteristiche proprie. Oggi sono centinaia i borghi e le città che, in occasione del Corpus Domini, si animano con preparativi che coinvolgono intere comunità: si lavora per giorni alla raccolta dei fiori, al disegno dei bozzetti, alla disposizione minuziosa dei petali, spesso durante la notte, per fare in modo che tutto sia pronto all’alba del giorno della festa.

L’infiorata è, dunque, una liturgia parallela, una forma di preghiera che prende corpo nell’arte. Le immagini rappresentate possono variare: motivi religiosi, simboli eucaristici, volti di santi, scene bibliche, ma anche richiami alla pace, alla natura, alla bellezza come segno del divino. Ciò che accomuna tutte le infiorate è la loro destinazione: sono create per essere attraversate. Il passaggio dell’Ostia consacrata su questi tappeti rappresenta un incontro tra la fragilità della materia e l’eternità del mistero cristiano, un momento in cui l’arte fiorisce solo per essere consumata, come il pane eucaristico.

Tra le infiorate più celebri vi è quella di Genzano di Roma, che ogni anno attira migliaia di visitatori per l’imponenza e la raffinatezza dei suoi disegni. Altrettanto note sono le infiorate di Spello, in Umbria, dove la processione si muove tra veri e propri quadri floreali, e quelle di Noto, in Sicilia, che combinano la festa del Corpus Domini con la maestosità barocca della città. Ma anche in piccoli centri meno conosciuti, la tradizione continua con forza, portando avanti una sapienza artigianale tramandata di generazione in generazione.

Il Corpus Domini, con le sue processioni solenni e le sue infiorate, è un raro esempio di sinergia tra liturgia e territorio, tra spiritualità e creatività popolare. In un tempo in cui il sacro rischia di essere confinato nella sfera privata, questa festa riporta l’Eucaristia al centro dello spazio pubblico, accompagnata non da parole, ma da forme, profumi e colori. È un invito a camminare tra la bellezza, riconoscendo nei fiori che si consumano il segno di una presenza viva, che continua a farsi strada tra le vie degli uomini.

Autore: Redazione

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