Volo dell’Angelo a Pescopagano

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Il 2 luglio, a Pescopagano, piccolo borgo lucano incastonato tra i monti del Potentino, accade qualcosa di unico, qualcosa che spezza la routine e riempie l’aria di emozione e stupore: è il giorno del Volo dell’Angelo, una delle tradizioni più suggestive e cariche di significato dell’intera Basilicata. Non è solo una festa religiosa, non è solo folclore, non è solo un rito scenico: è un momento in cui la comunità intera si ferma, si raccoglie, si emoziona, e guarda in alto. Il cielo diventa teatro, la piazza un luogo sacro, e tutti gli occhi sono rivolti verso un punto preciso: il campanile della Chiesa Madre, da cui prende il via il volo.

Un bambino, vestito da angelo con tunica bianca, ali leggere e un’aureola dorata, scivola lentamente lungo un cavo d’acciaio teso tra la torre campanaria e la piazza sottostante. Il suo corpo sembra sospeso nel vuoto, ma è sostenuto da una struttura attentamente preparata che garantisce la massima sicurezza. Il bambino vola lentamente, tra l’emozione generale, portando con sé messaggi di pace, benedizione e speranza. Mentre avanza nell’aria, l’angelo recita versi sacri o canta lodi alla Madonna delle Grazie, a cui è dedicata la festa. La sua voce, amplificata da altoparlanti o semplicemente sostenuta dal silenzio commosso della folla, riecheggia tra le vie del paese, toccando corde profonde nell’animo degli abitanti.

Questa tradizione, che ha origini antichissime, si rinnova ogni anno con la stessa intensità. Ogni dettaglio è preparato con cura: la scelta del bambino, spesso oggetto di orgoglio familiare; la messa in sicurezza del volo; la costruzione del costume; la preparazione liturgica e musicale. Nulla è lasciato al caso, perché in quel gesto simbolico si concentra l’identità di una comunità intera.

A Pescopagano, il 2 luglio non è un giorno qualunque. È il giorno in cui il cielo si abbassa sulla terra, in cui il sacro diventa visibile e il popolo si fa unito, coeso, partecipe. Bambini, adulti, anziani: tutti guardano verso l’alto con lo stesso stupore, lo stesso rispetto, lo stesso desiderio di lasciarsi toccare da un po’ di grazia. Per i più piccoli è un momento magico, che rimarrà nei loro ricordi per sempre. Per gli anziani, è il riaffiorare di emozioni che si ripetono ogni anno, uguali eppure sempre nuove.

E quando l’angelo atterra, accolto da un lungo applauso e spesso da lacrime di commozione, si percepisce chiaramente che quel volo, pur nella sua brevità, ha detto qualcosa di profondo. Ha parlato di fede, di infanzia, di comunità, di speranza. Ha ricordato che anche nei luoghi più piccoli possono accadere cose grandi, e che basta un bambino sospeso

Autore: Redazione

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