Ogni anno, nei primi giorni di luglio, Scorrano, un piccolo borgo salentino in provincia di Lecce, si trasforma in un palcoscenico di luce e devozione grazie alla festa in onore di Santa Domenica, patrona del paese. Il 6 luglio, giorno in cui si celebra la santa, rappresenta il culmine di una delle ricorrenze religiose e spettacolari più attese del Sud Italia. Ma la storia di Santa Domenica e il legame con Scorrano affonda le radici molto più lontano nel tempo.
Santa Domenica visse tra il III e il IV secolo, durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano, e fu martirizzata per non aver rinnegato la fede cristiana. Il culto di questa giovane martire giunse a Scorrano nel Seicento, in un momento tragico per la comunità: la peste infuriava tra le case, portando dolore e morte. Secondo la tradizione, fu proprio la santa ad apparire in sogno a un’anziana donna del paese, chiedendole che ogni guarito accendesse un lumicino alla finestra come segno di ringraziamento. Poco dopo, l’epidemia cessò. Le case si illuminarono e da allora, ogni anno, la città rinnova il voto con una festa di luce, fede e memoria.
La Festa di Santa Domenica è oggi famosa in tutto il mondo per le sue incredibili luminarie: gigantesche cattedrali di luce, archi, cupole e facciate interamente realizzati con milioni di microluci a LED, montate da alcune delle migliori ditte di paratori del Salento. Il 5 luglio si apre ufficialmente la festa con la prima accensione serale delle luminarie, uno spettacolo emozionante che richiama migliaia di visitatori e turisti. L’intero centro storico si trasforma in un dedalo incantato dove la luce danza al ritmo della musica in suggestive coreografie luminose.
Il giorno clou è il 6 luglio, con la solenne processione della statua di Santa Domenica tra le vie del paese. In un rito che unisce sacro e simbolico, il sindaco consegna le chiavi della città alla santa all’altezza dell’antica Porta Terra, gesto che rinnova il legame spirituale tra la comunità e la sua protettrice. Non mancano le bande musicali, i fuochi d’artificio diurni e notturni, le messe solenni e le emozioni condivise tra i cittadini.
Ma la festa non è solo religione: è anche cultura popolare, identità collettiva e spettacolo. Oltre alle parature luminose, si svolgono eventi musicali, concerti, mostre e rassegne gastronomiche. Il programma comprende anche competizioni tra le migliori aziende di luminarie e pirotecnici, trasformando Scorrano in una capitale internazionale della luce. L’iniziativa “M’illumino di gusto”, ad esempio, celebra ogni anno la cucina tradizionale salentina tra stand, prodotti tipici e convivialità.
Ciò che rende unica questa celebrazione è la sua capacità di fondere miracolo e memoria, arte e fede, folklore e tecnologia. Le luminarie, nate come semplici segni di devozione, sono oggi vere e proprie opere d’arte temporanee, ma rimangono fedeli all’origine del voto: accendere una luce, non solo fuori dalle finestre, ma anche nei cuori.
Santa Domenica, per i cittadini di Scorrano, non è solo la santa del miracolo, ma il simbolo vivente di una comunità che si riconosce nei propri riti, nella propria storia e in una festa che ogni anno rinnova il legame tra passato e presente. E mentre il cielo di luglio si accende di luci e colori, tutto il paese ricorda che, a volte, anche un piccolo lumino può salvare un’intera città.