Il 15 agosto è una delle date più amate e celebrate nel calendario cristiano, una solennità che attraversa secoli di devozione, arte, teologia e tradizione popolare: è la festa dell’Assunzione di Maria Santissima, la Madre di Gesù, accolta in anima e corpo nella gloria del cielo. Una ricorrenza che, pur essendo profondamente radicata nella fede cattolica, porta con sé anche suggestioni antiche, racconti affascinanti e una dimensione quasi poetica del rapporto tra terra e cielo, tra umano e divino.
L’Assunzione di Maria non è raccontata direttamente nei Vangeli, e proprio questo ne accresce il mistero. La tradizione cristiana, fin dai primi secoli, ha però tramandato una convinzione salda: la Vergine, giunta al termine della sua vita terrena, non conobbe la corruzione del sepolcro, ma fu assunta in cielo, glorificata accanto al Figlio, come primizia di quella resurrezione che un giorno toccherà anche a noi. Non fu una divinizzazione, ma un’esaltazione piena della sua umanità, redenta e trasfigurata. L’evento dell’Assunzione fu proclamato dogma della fede cattolica da Papa Pio XII nel 1950, ma da sempre è stato oggetto di celebrazioni solenni, preghiere e rappresentazioni artistiche che hanno riempito chiese, affreschi, inni e cattedrali.
Questa festa cade nel cuore dell’estate, il 15 agosto, giorno in cui l’aria calda e luminosa sembra quasi suggerire l’idea di un’esplosione di luce celeste. Non a caso, nel linguaggio popolare, il Ferragosto è un momento in cui il cielo si fa più vicino, e la figura della Vergine assume tratti ancora più materni e protettivi. Maria è vista come colei che non ci abbandona, che veglia dall’alto sul nostro cammino terreno, modello di speranza e di bellezza spirituale. In molte parti d’Italia, il 15 agosto si celebrano processioni mariane spettacolari: statue della Madonna adornate di fiori vengono portate in alto, in segno simbolico di quella “salita al cielo” che le è propria. È il trionfo della vita sulla morte, della grazia sulla caducità.
Eppure questa festa ha anche un lato curioso e profondamente umano: nel mondo contadino, il Ferragosto era la pausa dopo le grandi fatiche dei campi, una sorta di ringraziamento per i primi frutti della terra. Anche l’antica Roma celebrava in questi giorni i “Feriae Augusti”, giorni di riposo e festeggiamenti introdotti dall’imperatore Augusto. Il cristianesimo ha saputo raccogliere e trasformare quel bisogno di festa in un significato più alto, collegandolo alla Madre di Dio e al suo passaggio glorioso alla vita eterna.
Nel 2025, il 15 agosto cade di venerdì, offrendo un lungo weekend che molti vivranno tra vacanze, pellegrinaggi, santuari mariani e momenti di festa. Ma dietro la cornice di fuochi d’artificio e gite al mare, per chi sa ascoltare, c’è un richiamo più profondo: quello a guardare in alto, come Maria, con fiducia. A credere che anche il nostro corpo, le nostre storie, la nostra fatica quotidiana, non sono destinate al nulla, ma alla luce. L’Assunzione non è solo il trionfo della Vergine, ma la promessa che la gloria di Dio abbraccia anche noi, già da ora, in ogni gesto di amore, in ogni atto di fede, in ogni sguardo rivolto al cielo.