Il 2 agosto, nel cuore dell’estate foggiana, si rinnova un appuntamento discreto ma profondamente significativo: la Cavalcata degli Angeli presso il Santuario dell’Incoronata. Legata alla Festa del Perdono d’Assisi, questa celebrazione ha saputo ritagliarsi un posto speciale tra le tradizioni religiose del territorio, mantenendo intatto un messaggio di fede semplice e autentico. A renderla unica è soprattutto la partecipazione dei bambini, protagonisti del corteo vestiti da angioletti, con tuniche bianche e ali leggere, che accompagnano la statua della Madonna tra preghiere, canti e momenti di raccoglimento. Insieme a loro ci sono cavalli decorati a festa, adulti a piedi o a cavallo, comunità parrocchiali e famiglie intere che si ritrovano in un clima familiare e sereno. Non si tratta di una manifestazione imponente o spettacolare, e forse proprio per questo riesce a toccare nel profondo: la Cavalcata parla il linguaggio della devozione popolare più vera, quella che si esprime con gesti semplici, ma carichi di significato.
L’origine della festa si inserisce nel contesto della spiritualità francescana, richiamando il Perdono della Porziuncola, concesso da Papa Onorio III a San Francesco nel 1216. Anche il santuario dell’Incoronata, punto di riferimento per la devozione mariana in Capitanata, ha voluto raccogliere e rilanciare questo messaggio, legandolo alla figura degli angeli e coinvolgendo i più piccoli, come simbolo di purezza, speranza e rinnovamento. La mattina del 2 agosto, il santuario si anima con l’arrivo dei partecipanti: i bambini si preparano con attenzione, i cavalli vengono condotti ordinatamente, si prega, si canta e si cammina insieme. Il corteo culmina con la celebrazione eucaristica, durante la quale vengono affidate alla Madonna intenzioni di preghiera, ringraziamenti e richieste di intercessione. I bambini, in rappresentanza di tutta la comunità, offrono fiori o piccoli simboli, in un gesto che unisce il presente con una tradizione che guarda al futuro.
Nonostante il caldo e la fatica, l’atmosfera che si respira è di gioia composta, di partecipazione vera. Non è raro che al termine della funzione ci si fermi ancora un po’, per salutarsi, per scattare una foto, per condividere un ricordo o semplicemente per restare in silenzio davanti all’icona della Madonna. La Cavalcata degli Angeli non è solo una processione religiosa: è un modo per trasmettere valori, per educare al senso del sacro e alla bellezza della comunità. In un’epoca in cui tutto corre veloce e spesso si perde il legame con le radici, questo appuntamento riesce ancora a creare uno spazio in cui fede e vita quotidiana si incontrano. Il 2 agosto, alla periferia di Foggia, tra la pianura e il cielo, centinaia di piccoli angeli ricordano che il perdono non è un concetto astratto, ma qualcosa che può prendere forma concreta, visibile, condivisa. E per questo continua ad avere senso, oggi come ieri.