Gangi e la Festa dello Spirito Santo: quattro secoli di fede, tradizione e devozione condivisa

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Gangi si prepara a vivere, ancora una volta, la Festa dello Spirito Santo, un appuntamento che si rinnova da oltre quattro secoli e che, anno dopo anno, continua a unire fede, storia e identità in una delle celebrazioni più sentite dell’intero territorio madonita. Il borgo, sospeso tra cielo e montagna, si anima per accogliere migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Sicilia, richiamati da un evento che mescola spiritualità profonda e coinvolgimento popolare. Il culmine dei festeggiamenti sarà lunedì 9 giugno, quando alle ore 16.30 dalla Chiesa Madre partirà la sacra processione: un lungo e suggestivo corteo sacro composto da circa 40 statue portate a spalla dai fedeli, che si snoderà fino al Santuario dello Spirito Santo, alle pendici del Monte Marone.

È un rito scandito da un protocollo preciso: aprirà la confraternita più giovane, mentre a chiudere sarà la più antica, quella del Santissimo Salvatore, in un passaggio simbolico tra passato e futuro, tra memoria e continuità. La processione culminerà con i momenti più attesi: “i Miracula” e “a cursa di Santi”, con le pesanti statue portate di corsa sul sacrato, tra preghiere, applausi e grida di devozione che si fanno coro. Un gesto che è fede, sfida e ringraziamento, davanti a uno scenario naturale che sembra amplificare ogni emozione.

La festa, organizzata dal comitato con il sostegno della comunità ecclesiale e dell’amministrazione comunale, è un’esperienza che va oltre il sacro. Nei giorni precedenti si susseguono momenti di pellegrinaggio, preghiera e anche intrattenimento. Giovedì 5 giugno il vescovo di Nicosia Giuseppe Schillaci presiederà la Santa Messa, mentre sabato 7 si terrà la Veglia di Pentecoste seguita dallo spettacolo musicale di Lello Analfino e i Tinturia Orkestar. Domenica 8, giorno di Pentecoste, ci sarà la messa solenne presieduta da don Giuseppe Amato, rettore del Santuario, seguita dal rientro del Quadro dello Spirito Santo in Chiesa Madre e, in serata, lo spettacolo musicale della “Adrian Band” tributo ad Adriano Celentano.

Ma è lunedì che tutto raggiunge il suo apice. Il paese intero si ferma. Le strade si fanno preghiera, il cammino diventa rito collettivo. Ed è proprio in questo che la festa mostra il suo volto più autentico: nella devozione della gente, nella cura dell’organizzazione, nella presenza delle istituzioni e nella voglia di custodire una tradizione che parla di radici e di futuro. Come ha detto don Giuseppe Amato, “questa festa è un onore e una responsabilità, un momento di spiritualità profonda ma anche di gioia condivisa, reso possibile dal lavoro instancabile di tanti”. Parole a cui si uniscono quelle del sindaco Giuseppe Ferrarello che invoca la protezione dello Spirito Santo sulla comunità, ringraziando chi ogni anno rende possibile questo evento straordinario.

E mentre la sera del 9 giugno i fuochi d’artificio illumineranno il cielo di Gangi, resterà negli occhi e nel cuore dei presenti quel senso di appartenenza che solo le feste vere, quelle vissute con l’anima, sanno lasciare. Perché a Gangi, lo Spirito Santo non è solo celebrato: è vissuto, invocato, portato a spalla e custodito come un tesoro.

Autore: Redazione

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