Il caso della Madonna di Trevignano

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Da cinque anni, il 3 di ogni mese, una folla di fedeli si riunisce sul lago di Bracciano per pregare. L’evento ha attirato l’attenzione della diocesi di Civita Castellana che ha avviato un’inchiesta per capire le ragioni di tale partecipazione.

I devoti viaggiano per centinaia di chilometri, alcuni persino da altre nazioni, per assistere a ciò che sperano essere un miracolo. Gisella, una donna siciliana di cinquantatré anni, afferma di vedere la Madonna e di raccogliere i suoi messaggi per l’umanità ogni mese. Inoltre, sostiene di aver assistito a eventi soprannaturali come la Vergine che piange lacrime di sangue e la passione di Cristo che si ripete sul suo corpo durante la Quaresima.

Molti devoti testimoniano la veridicità di questi prodigi, come il sole che pulsa in modo insolito durante le apparizioni. Inoltre, alcuni fanno donazioni spontanee alla onlus fondata da Gisella e suo marito. Nonostante la prudenza della Chiesa, che ha avviato l’indagine per comprendere se gli eventi hanno carattere soprannaturale, la popolarità dell’evento non sembra diminuire.

Ad oggi sono quattro le statue che sembrerebbero piangere nel piccolo comune di Trevignano Romano. La Cardia sostiene di essere stata lei stessa ad acquistare e poi donare le quattro statue raffiguranti la Vergine Maria durante un pellegrinaggio a Medjugorje. Tuttavia, una delle statue si troverebbe a casa di un’ex amica della Cardia che, vedendo un inviato del programma Mattino Cinque News davanti alla porta di casa propria, non gradisce molto la situazione. Inizialmente nega la presenza della statuetta, ma poi mette in dubbio la sua esistenza: “So io cosa c’è dentro casa mia”, dice all’inviato, scacciandolo definitivamente dalla propria abitazione con toni irati.

Autore: Redazione