Il Palio dell’Assunta, Siena corre per Maria il 16 agosto

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Ogni anno, il 16 agosto, Siena si trasforma in un teatro sacro e vibrante dove fede, identità e passione si intrecciano in uno dei riti più intensi e antichi d’Italia: il Palio dell’Assunta. Più di una corsa di cavalli, più di una festa popolare, il Palio è il cuore pulsante della città, un’esplosione di colori, canti, lacrime e gloria, che si consuma in pochi minuti ma che vive nel sangue dei senesi tutto l’anno. La corsa del 16 agosto è dedicata alla Madonna Assunta, alla quale la città affida da secoli la sua protezione, la sua pace e la sua fortuna.

Le origini del Palio risalgono al medioevo, e già nel 1310 si ha notizia di corse in onore della Vergine. Il Palio come lo conosciamo oggi si è evoluto nel tempo, ma ha sempre mantenuto il suo carattere profondo: una corsa per la Madonna, non per spettacolo ma per devozione. Non a caso, la festa culmina con la Messa solenne in Duomo, l’offerta del cero votivo alla Vergine Assunta e la benedizione del cavallo, “il barbero”, che correrà per ogni contrada. La vittoria non è solo sportiva: è un dono ricevuto, un onore che si vive come un segno di grazia.

A correre il Palio sono dieci delle diciassette contrade di Siena, selezionate a rotazione. Ognuna ha un’identità fortissima, con colori, simboli, rivalità e una comunità intera che la sostiene. I giorni precedenti al Palio sono un crescendo di emozione: si tengono le prove, le cene di contrada, le benedizioni dei cavalli e dei fantini. Poi, il 16 agosto, la città si ferma. Piazza del Campo, trasformata in una pista di tufo, accoglie il corteo storico – magnifico e solenne – che precede la corsa vera e propria. E infine, lo sparo: i cavalli partono, senza sella, guidati da fantini che rischiano tutto in pochi, mozzafiato, giri di piazza. Solo uno vince, e la sua contrada esplode in un’onda di gioia incontenibile, mentre le altre piangono, aspettando l’anno prossimo.

Il Palio dell’Assunta non è mai solo folklore. È un atto di fede collettivo, un patto tra terra e cielo. La Madonna, dipinta nel drappellone (il Palio vero e proprio, che cambia ogni anno e viene dipinto da artisti diversi), è il simbolo della protezione materna su Siena e i suoi figli. Per questo il Palio del 16 agosto ha una carica spirituale profonda, quasi mistica, più ancora di quello del 2 luglio (dedicato alla Madonna di Provenzano).

Nel 2025, il Palio dell’Assunta si correrà sabato 16 agosto, e si preannuncia una data particolarmente sentita: un fine settimana denso di visitatori, ma anche di senesi tornati da ogni parte del mondo per esserci. Perché il Palio non si guarda: si vive, si ama, si soffre. E anche chi lo vede per la prima volta, capisce subito che a Siena, quel giorno, non si corre solo per vincere, ma per onorare la Madre del Cielo. E quando il drappellone viene consegnato ai vincitori, e la piazza si scioglie in canti e pianti, è come se anche il cielo partecipasse alla festa.

Il Palio è questo: un inno alla Madonna Assunta, una corsa che racconta l’anima di Siena, un’emozione che non si dimentica mai.

Autore: Redazione

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