Imitare la pazienza del Signore non cercare i difetti negli altri

di Pubblicato in Approfondimenti, Dal Vaticano, News


Durante l’Angelus di alcuni giorni fa, Papa Francesco ha voluto mandare un chiaro messaggio di amore e benevolenza cristiani, spiegando che l’azione dei discepoli deve avere come scopo di salvare i malvagi e non di sopprimerli. Sottolineando poi che tale comportamento non deve essere condotto con ipocrita tolleranza ma con giustizia mitigata dalla misericordia.

Commentando la parabola del Vangelo in cui il campo in cui Dio semina il buon grano viene di notte seminato con la zizzania dal diavolo, il santo padre ha spiegato che “il buon seme e la zizzania rappresentano non il bene e il male in astratto”, ma proprio “noi esseri umani, che possiamo seguire Dio oppure il diavolo”. Il fulcro del discorso è imitare il Signore che si fa custode del buon grano anche se tra esso si trova la cattiva erba che i servi vorrebbero semplicemente strappar via. Ma la vera buona opera in cui risiede saggezza, è quella del padrone che non vuole correre il rischio di strappare via il grano insieme alla zizzania. C’è bisogno di pazienza, per aspettare la mietitura.

Se è ovvio e giusto che il male venga respinto, è con pazienza che dobbiamo trattare le persone mosse da istinti malvagi. Non come ipocriti che perdonano per poter poi a loro volta essere perdonati quando sedotti dal male, quanto per un onesto istinti di giustizia che la misericordia umana può mitigare. La pazienza del buon cristiano si riflette proprio in questo comportamento, che vede i discepoli della parola di Gesù intendi a tentare di salvare i malvagi, non a sopprimerli, un’opera che richiede tempo e tolleranza.

Papa Francesco parla infatti di “sopportazione delle persecuzioni e delle ostilità” che da sempre “fa parte della vocazione cristiana”. Chi si mette in cerca dei difetti e dei limiti degli altri non sta quindi seguendo al meglio il volere di Dio, cosa che invece fa chi riesce a riconoscere il bene che cresce (spesso in silenzio) nel campo della storia e della Chiesa, riuscendo a favorirne poi la crescita e la maturazione. Sarà poi Dio stesso a punire i malvagi e premiare i buoni. In questa erronea ricerca degli errori altrui, ricadono a pieno titolo tutte quelle chiacchiere che, come l’opera del Diavolo, servono solo a seminare zizzania, a “distruggere” gli altri. Una zizzania che intralcia l’opera di salvezza e ci porta soltanto a diventare “seminatori di scandali”. Il santo padre ci ha ricordato che da tale comportamento dovrebbe sempre guardarsi e tenersi lontano il buon cristiano.

Autore: Redazione