Maniace in festa per San Sebastiano

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


A Maniace, piccolo borgo alle pendici dell’Etna, il culto di San Sebastiano è molto più di una tradizione: è un legame profondo, antico, quasi viscerale, che unisce fede, identità e memoria collettiva. Il santo viene festeggiato due volte l’anno: la prima ricorrenza cade il 20 gennaio, in linea con il calendario liturgico della Chiesa; la seconda, invece, è la domenica successiva al 17 maggio, una data fortemente sentita dalla comunità locale, che assume quasi maggiore rilievo per la partecipazione popolare e l’intensità dei riti.

Nel cuore di queste celebrazioni si inserisce uno dei momenti più suggestivi e intensi: “I Misteri di Sammastianu”, un’antica tradizione che si svolge durante il Rosario, recitato con devozione dai fedeli. Si tratta di riflessioni drammatiche, quasi teatrali, in cui si ripercorrono le sofferenze e il martirio del santo, trafitto dalle frecce ma saldo nella fede. Questi “misteri” vengono declamati in dialetto, con parole semplici ma cariche di pathos, e hanno la forza di coinvolgere emotivamente anche chi ascolta in silenzio.

Le celebrazioni iniziano sempre nella chiesa madre, dove il simulacro di San Sebastiano, statua maestosa e dettagliata, viene collocato sull’altare tra fiori e candele. L’intero paese si raccoglie in preghiera, in un clima che mescola solennità e intimità. Poi, quando la festa si sposta per le strade, la devozione si fa movimento: la statua del santo viene portata in processione su un grande fercolo, tra inni sacri, applausi e spari di festa. Il passo dei portatori è cadenzato, e le vie del paese, addobbate a festa, sembrano trattenere il respiro al passaggio del loro patrono.

Intorno a lui, si stringono famiglie intere, anziani con lo sguardo commosso, bambini vestiti a festa, giovani tornati da fuori solo per quel giorno. Non è raro vedere occhi lucidi o gesti spontanei di affetto: un bacio lanciato, una mano tesa, una lacrima che scende silenziosa.

A Maniace, la festa di San Sebastiano non è solo un evento: è un atto di appartenenza, un racconto che si tramanda ogni anno, con le stesse parole, gli stessi canti, gli stessi riti. E ogni volta è come se fosse la prima, perché in quel momento il santo non è una figura del passato, ma una presenza viva, che cammina tra la sua gente.

Autore: Redazione

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