San Berardino da Siena 20 maggio

di Pubblicato in Approfondimenti, News, Ricorrenze Religiose


Bernardino nacque a Massa Marittima in provincia di Grosseto l’8 settembre del 1380 dalla famiglia degli Albizzeschi. Il padre Tollo era governatore. Bernardino fu un importante teologo francescano appartenente all’Ordine dei Frati Minori.

San Bernardino venne battezzato lo stesso giorno della sua nascita. In tenera età rimase orfano prima della madre poi del padre. Venne portato a Siena dove intraprese gli studi e venne custodito con cura dalle zie.

A ventidue anni decise di vestire l’abito francescano cominciando da subito un’ intensa attività di predicatore viaggiando in lungo e in largo per il nord d’Italia. Le sue predicazioni erano molto stimolanti ed attiravano centinaia di fedeli.

La sua predicazione fu così incisiva da essere sprone di forte rinnovamento per la Chiesa cattolica italiana e per tutto il movimento francescano. Nelle sue prediche insisteva sulla devozione al Santissimo Nome di Gesù. Il Cristogramma JHS era la sua forte devozione a tal punto che si pensa si stato il precursore nell’ uso iconografico. Durante le sue prediche i fedeli baciavano le tavolette incise con il monogramma JHS circondato da un sole. Il simbolo rappresenta un sole d’oro in campo azzurro, con al centro del sole le tre lettere JHS.

I dodici raggi del sole che san Bernardino descrive sono in relazione al nome di Gesù con:

I Rifugio dei peccatori

II Vessillo dei combattenti

III Medicina degli infermi

IV Sollievo dei sofferenti

V Onore dei credenti

VI Splendore degli evangelizzanti

VII Mercede degli operanti

VIII Soccorso dei deboli

IX Sospiro di quelli che meditano

X Aiuto dei supplicanti

XI Debolezza di chi contempla

XII Gloria dei trionfanti

Nel medioevo l’uso di baciare un simbolo religioso, come la croce, durante la celebrazione era molto diffuso.

San Bernardino e il pensiero economico

San Bernardino viene anche ricordato per il suo pensiero sull’ economia. Scrisse un’opera sull’economia intitolata “Sui contratti e l’usura” dove condanna duramente l’usura e affronta i temi dell’etica, del commercio e del giusto valore e del prezzo.

Valorizza la figura dell’imprenditore difendendone il lavoro, sottolineando che è possibile commerciare in modo lecito. Esalta la figura del mercante che fornisce utilissimi servizi per la società.

Individua le quatto virtù dell’imprenditore onesto: efficienza, responsabilità, laboriosità, assunzione del rischio. I guadagni derivanti da questo lavoro attenendosi a queste virtù sono la giusta ricompensa.

Condanna i nuovi ricchi, che invece di investire i guadagni in nuove attività, prestano a usura. Riguardo alla proprietà Bernardino riteneva che “fosse per l’uomo” strumento per ottenere un miglioramento della società. Uno strumento che veniva da Dio e che l’uomo doveva meritare, applicare e far fruttare come saggio amministratore.

Le predicazioni di San bernardino

Nel 1427, Bernardino subì un processo al vaglio della Santa Inquisizione e venne completamente prosciolto dall’accusa. Papa Martino V fu molto impressionato dal processo. Apprezzò a tal punto l’eloquenza e la spiritualità di Bernardino che gli chiese di predicare a Roma. Egli accolse la richiesta e predicò per 80 giorni ininterrottamente.

Papa Martino V colpito dalla persona volle nominarlo Predicatore della Casa Pontificia, ma egli per umiltà rifiutò. Così come a Siena per tre volte rifiutò il vescovado proposto dai Senesi.

Gli ultimi viaggi e la morte

Durante una dei suoi viaggi in Italia come predicatore si fermò nel Montefeltro, da Federico, futuro Duca d’Urbino.

Nel 1438 divenne vicario generale di tutti i francescani italiani, senza tuttavia fermare mai la sua predicazione. Nel 1444, già molto malato, si recò a l’Aquila, anche per tentare di riavvicinare due fazioni che in città si affrontavano apertamente. Proprio a l’Aquila morì il 20 maggio, il suo corpo venne sepolto nella basilica di San Bernardino dell’Aquila.

La storia racconta che la bara di Bernardino continuò a colare sangue fino a quando le due fazioni dell’aquilano non si furono riappacificate.

Prima della canonizzazione si diffusero notizie di episodi miracolosi a lui attribuiti. Venne proclamato santo nel 1450 da papa Niccolò V solo sei anni dopo la morte. Il corpo è conservato a l’Aquila, nella basilica a lui consacrata.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.