Il 4 di novembre si festeggia San Carlo Borromeo, universalmente noto come San Carlo. Nato ad Arona nel 1538 è stato Cardinale e Arcivescovo cattolico italiano, dalla Chiesa cattolica venerato come Santo.
A soli 26 dopo la sua morte, avvenuta a Milano il 4 novembre del 1584, viene canonizzato da Papa Paolo V. Annoverato tra i massimi riformatori della Chiesa cattolica nel XVI secolo e guida della Controriforma Cattolica.
Uno dei santi più adorati, viene considerato il Patrono di tutta la Lombardia e protettore dei catechisti; era solito dire “le anime si conquistano con le ginocchia”, facendo riferimento alla preghiera costante e umile. A lui è dedicata la statua di oltre 30 metri che si trova ad Arona, in provincia di Novara. La famosa statua del “San Carlone”, detta così per le sue dimensioni e la sua maestosità.
Dei tanti Comuni lombardi in cui si festeggia come Patrono ricordiamo Erba, in provincia di Como.
Quest’anno infatti, giovedì 4 novembre 2021 alle ore 20.30 nella Chiesa di San Carlo e San Rocco sarà celebrata una Messa solenne in onore del primo patrono, presieduta da don Carlo Gerosa. In occasione della Festa Patronale del Rione Pradelmatto, la Chiesa resterà aperta tutto il giorno per venerare la Reliquia del Santo.
Le parole che il Santo Arcivescovo Carlo solertemente ripeteva ai suoi collaboratori: «La candela per dare luce agli altri deve consumare se stessa». Parole che riassumono il senso di una religiosità profondamente vissuta nell’instancabile servizio verso gli altri.
La Chiesa di San Carlo e San Rocco, dove si terrà la funzione, il 5 maggio 2022 festeggerà i suoi 260 anni di storia, a testimonianza tangibile di una religiosità e di una fede profonda radicate nei cittadini del territorio comasco.
Costruita nel corso XVIII secolo per iniziativa dei fedeli di Incino, appena ultimata, fu benedetta il 5 maggio del 1762 ad opera del prevosto Antonio Airoldi. L’edificio era sorto come cappella votiva in seguito ad un’epidemia di malaria e per questo motivo fu dedicato ai due santi taumaturghi San Rocco e san Carlo. Fin dal Settecento, è stato meta di pellegrinaggi parrocchiali in occasioni di gravi eventi naturali e di calamità.
Proprio per rispettare questa tradizione popolare, in questo 4 novembre si compierà un pellegrinaggio spirituale pregando l’effigie del Santo vescovo Carlo: la statua esposta e restaurata, che si credeva perduta ma poi ritrovata nel sottotetto dell’edificio proprio poco prima che scoppiasse la pandemia.