Quando a Potenza si parla di San Gerardo, non si intende solo un santo, ma il santo. Una figura amatissima, radicata nel cuore della città e nella vita quotidiana dei potentini, tanto che la sua festa, il 30 maggio, si trasforma ogni anno in un grande abbraccio collettivo fatto di fede, folclore e profondo affetto popolare. San Gerardo Vescovo, vissuto tra il X e l’XI secolo, è patrono di Potenza dal 1111 e da allora la sua presenza spirituale non ha mai smesso di essere avvertita, invocata e onorata.
La storia di San Gerardo non è delle più semplici da ricostruire nei dettagli, come accade spesso per i santi vissuti in epoche lontane. Sappiamo che fu vescovo della città in un tempo difficile, segnato da instabilità politica e religiosa, e che si distinse per la sua bontà, la carità verso i poveri e la determinazione nel difendere la fede. Ma è soprattutto la devozione popolare ad aver conservato viva la sua figura, alimentata nel corso dei secoli da racconti di miracoli, leggende e grazie ricevute. La tradizione attribuisce a San Gerardo numerosi prodigi: guarigioni improvvise, protezione dei bambini, salvezze miracolose nei momenti di pericolo. Non a caso è considerato anche protettore delle mamme e dei neonati, e ancora oggi molte donne incinte lo invocano durante la gravidanza.
La festa di San Gerardo, che culmina il 30 maggio, è qualcosa di unico. Dura diversi giorni e coinvolge l’intera città di Potenza in una serie di eventi che vanno dalla liturgia solenne alla spettacolarità della tradizione. Il momento più atteso è la storica processione, in cui la statua del santo, imponente e dorata, viene portata in spalla per le vie del centro tra canti, fiori e lacrime di emozione. Non manca mai il “Palio di San Gerardo”, un corteo in costume medievale che rievoca l’epoca del santo e che coinvolge centinaia di figuranti, bandiere e tamburi in una grande rievocazione storica che riempie le strade di colore.
A rendere la festa ancora più coinvolgente ci sono le bancarelle, i dolci tipici, le giostre, gli spettacoli serali, i fuochi d’artificio che illuminano il cielo sopra la città. Ma la cosa più bella è l’atmosfera: quella di una città che si ferma, che si raccoglie, che si ritrova attorno a un’identità comune. San Gerardo, per i potentini, è molto più di un protettore celeste: è un simbolo di appartenenza, una figura familiare, quasi “uno di casa”.
Anche chi è lontano da Potenza, nei giorni della festa, sente il richiamo. Molti tornano apposta in città per partecipare, per portare i bambini alla benedizione, per accendere una candela o semplicemente per camminare accanto alla statua portata a spalla, magari con gli occhi lucidi per la commozione. E chi non può esserci di persona segue tutto da lontano, con il cuore.
San Gerardo è il santo delle cose semplici e potenti: la preghiera di una mamma, il sorriso di un bambino, la mano tesa a chi soffre. E ogni 30 maggio, da secoli, il suo spirito percorre le strade di Potenza come un vento leggero che sa di speranza, di fede e di casa.