San Riccardo di Andria

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Di san Riccardo di Andria si hanno poche notizie. Nacque intorno al 1170 in Inghilterra. E’ venerato dalla chiesa cattolica. Fu vescovo di Andria nel XII secolo ed è anche il Patrono della cittadina.

E’ ritenuto, insieme alla Santissima Madonna dei Miracoli, il santo protettore di Andria dal 1858 e, secondo la tradizione popolare, il protovescovo della stessa fin dal V secolo, pur senza alcun riscontro storiografico.

Nel 1179 intervenne in qualità di vescovo al Concilio Lateranense III, proclamato da papa Alessandro III. Come riportato in un documento del 1196 dell’archivio di Andria, poi andato disperso, Riccardo fece trasferire le reliquie dei santi Erasmo e Ponziano nella chiesa di San Bartolomeo.

Dell’episcopato di Riccardo si hanno poche notizie realmente documentate. Fra queste una lettera di papa Alessandro III (1159-1181) a cui il vescovo chiedeva pareri e provvedimenti sanzionatori in merito a questioni di giustizia amministrativa, fiscale ed anche penale.

Amministrò la diocesi di Andria per più di quarant’anni, periodo durante il quale esercitò la sua opera per “risanare i costumi”, battendosi contro la corruzione del clero. In particolare contro le pratiche della simonia e del nicolaismo, severamente condannate nei Concili Lateranensi del 1139 e del 1179. Allo stesso tempo la sua attività apostolica si indirizzò in particolar modo nel “ricristianizzare” gli abitanti di Andria.

I fedeli iniziarono fin da subito a venerarlo come un santo, così come anche il clero.      

Il culto delle sue spoglie era vivo ancora dopo oltre due secoli. Il 23 aprile 1438 Francesco II del Balzo, dopo aver ritrovato il corpo di san Riccardo di Andria, ottenne, insieme al vescovo Dondei, dalla Santa Sede l’ammissione del culto ed il riconoscimento ufficiale come patrono della città.

Nel 1451 sempre Francesco Del Balzo  scrisse la Historia inventionis et translationis gloriosi corporis s. Richardi Anglici confessoris et episcopi Andriensis. Il 9 giugno, per decisione di papa Urbano VII, venne iscritto nel Martirologio Romano.