Santa Chiara e San Rufino: fede, storia e celebrazioni ad Assisi

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Tra le dolci colline dell’Umbria, Assisi custodisce la memoria e la testimonianza vivente di due grandi figure della spiritualità cristiana: Santa Chiara e San Rufino. Le loro vite, sebbene lontane nel tempo, sono profondamente intrecciate con la storia della città e con quella di San Francesco, di cui Chiara fu devotissima discepola, e alla cui predicazione Rufino, vissuto secoli prima, avrebbe probabilmente sorriso con benevolenza, riconoscendone lo stesso ardore missionario.

Santa Chiara nacque ad Assisi nel 1193, in una famiglia nobile, i Favarone di Offreduccio. Fin da giovane sentì un richiamo alla vita semplice e povera, una scelta radicale in un’epoca in cui le donne del suo rango erano destinate a matrimoni di convenienza e vita agiata. Ma Chiara, affascinata dall’esempio di San Francesco e toccata dalle sue parole, scelse un’altra strada: nella notte della Domenica delle Palme del 1212 fuggì dalla casa paterna per raggiungere Francesco e abbracciare la povertà evangelica. Iniziò così la sua vita religiosa, che la portò a fondare l’Ordine delle Clarisse, un ramo femminile francescano votato alla povertà assoluta, alla preghiera e all’umiltà. Visse nel monastero di San Damiano, poco fuori Assisi, dove morì l’11 agosto 1253, circondata dalle sue sorelle spirituali. Il giorno stesso della sua morte, Papa Innocenzo IV si recò da lei per vederla un’ultima volta e ne approvò la Regola, che Chiara stessa aveva scritto, prima donna nella storia a farlo per un ordine monastico. Ogni anno, l’11 agosto, la Chiesa celebra la sua festa liturgica, con particolare solennità ad Assisi, nella Basilica a lei dedicata, dove si conservano le sue spoglie incorrotte. Nel 2025, questa ricorrenza cade di lunedì, e come sempre attirerà pellegrini da tutto il mondo, uniti dalla devozione e dalla bellezza semplice della spiritualità clariana.

San Rufino, invece, ci porta ancora più indietro nel tempo, ai primi secoli del cristianesimo. Vissuto nel III secolo, è venerato come il primo vescovo e martire di Assisi. Secondo la tradizione, fu lui a portare la fede cristiana in questa terra ancora pagana, predicando il Vangelo con zelo e rischiando la vita in un periodo in cui la diffusione del cristianesimo era punita con la morte. Rufino fu infatti arrestato e sottoposto a torture fino al martirio: la leggenda narra che fu gettato nel fiume Chiascio con una grossa pietra legata al collo, ma che il suo corpo fu ritrovato e sepolto ad Assisi, dove oggi si trova la splendida Cattedrale di San Rufino, che porta il suo nome e custodisce le sue reliquie. È in questa stessa cattedrale che furono battezzati sia San Francesco che Santa Chiara, a testimonianza di quanto la sua figura sia legata alla loro storia e a quella della città. La festa di San Rufino si celebra il 12 agosto, dunque il giorno dopo quella di Santa Chiara. Nel 2025 sarà un martedì, rendendo ancora più significativa la settimana che unisce due santi tanto diversi per epoca quanto vicini per spirito.

Ad Assisi, questo periodo dell’anno è un momento di grande partecipazione popolare e religiosa: la città si anima con celebrazioni, processioni, rievocazioni storiche, ma anche momenti di raccoglimento profondo. Le pietre antiche delle basiliche e delle vie risuonano di canti, preghiere e gesti di fede, in un legame che attraversa i secoli. Santa Chiara e San Rufino continuano a parlare agli uomini e alle donne di oggi con il linguaggio della testimonianza, della coerenza, della fiducia in Dio. La loro memoria è viva, non solo nei riti, ma nella spiritualità di chi ancora oggi cerca, come loro, una vita autentica.

Autore: Redazione

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