Storia:
La Basilica inizialmente venne dedicata a San Francesco da Assisi, come onore reso dai cittadini osimani al Santo, in quanto quest’ultimo aveva onorato la loro città con due visite, la prima nel 1215 e la seconda un lustro dopo. Entrambe le visite portarono molti cittadini a cambiare vita e consacrarla al servizio del prossimo.
La struttura venne consacrata al Santo umbro il 7 maggio del 1234, alla presenza dei Vescovi. Lo stile architettonico austero resta l’unica traccia della costruzione originale, gli interni vennero pesantemente modificati lungo i secoli a venire, in seguito alla canonizzazione di Frate Giuseppe da Copertino.
San Giuseppe da Copertino, a cui questo tempio è dedicato, nasce in una stalla nel 1603 a Copertino (Lecce). La famiglia del Santo era poverissima, divenne tale in seguito ad un prestito finito male. A Giuseppe, il sesto ed ultimo figlio della coppia non si prospettava un gran futuro, in quanto il Tribunale di Napoli aveva stabilito che al raggiungimento della maggiore età avrebbe dovuto lavorare senza paga affinché non avesse ripagato il debito contratto dal padre. Per evitare tale orribile destino la scelta era una sola, indossare il saio e farsi frate.
Il ragazzo non poteva arrivare al sacerdozio, in quanto non particolarmente istruito, invece come frate poteva essere utile, in quanto forte abbastanza da aiutare i confratelli nei vari lavori. Poco prima del raggiungimento dei 17 anni si recò presso i Frati Francescani Conventuali, a pochi passi dal paese natio, fu però cacciato perché poco colto. Provò presso i Francescani Riformati, poi dai Cappuccini di Martina Franca, ma nulla, la sua ignoranza non lo aiutò a completare il percorso spirituale. Fortunatamente uno zio materno mise una buona parola presso i Frati Francescani Conventuali, che in precedenza lo avevano messo alla porta, spiegando il futuro privo di prospettiva che attendeva il ragazzo. I Frati presero a cuore la situazione del ragazzo e lo accolsero come Fratello Laico. Giuseppe però era particolarmente attento alla vita spirituale, decise nonostante la sua scarsa cultura di tentare gli esami per il sacerdozio.
Furono notevoli i prodigi grazie al quale Giuseppe riuscì a passare gli esami, il primo consiste nel fatto che il Vescovo addetto all’interrogazione aprendo il libro a caso fece l’unica domanda a cui il ragazzo sapeva rispondere. Il Secondo invece è un prodigio veramente particolare, in quanto il Vescovo che ascoltò alcuni brillanti postulanti, decise di promuovere l’intero gruppo senza ascoltare nessun altro.
San Giuseppe da Copertino è noto per i voli mistici, ancora oggi numerosi studiosi cercano di comprendere se si tratti di natura mistica o parapsicologica, l’unico fatto certo è che questi eventi si manifestarono di fronte a moltissime persone, troppe da poter definire i fatti una montatura. Tutto ciò creò numerosi inconvenienti ai Superiori che decisero di spostarlo in altri conventi, ma ormai la fama di Frate Giuseppe era tale che in ogni dove riceveva visite, anche quelle meno gradite, infatti si occupò di lui l’Inquisizione di Napoli che lo convocò accusandolo di abuso della credulità popolare. Il Santo però venne colto da estasi durante il processo, la Congregazione Romana del Sant’Uffizio e Papa Urbano VIII visto il prodigioso evento lo assolsero, ma lo confinarono in un luogo isolato. Frate Giuseppe venne però spostato da un posto all’altro fino ad Osimo (Ancona), luogo dove rimase per sette anni fino alla morte.
Struttura:
Quando San Giuseppe da Copertino venne beatificato (1753), i Frati Minori Conventuali si Osimo decisero di rimodernare la struttura per accogliere in maniera degna le spoglie del Santo. L’incarico venne affidato all’Architetto Andrea Vici, quest’ultimo decise di alzare le pareti per innalzare volte e cupola. Sono opera dello stesso architetto i due enormi altari laterali e le sei cappelle ispirate ai dettami del Barocco.
Le spoglie del Santo vennero poste sotto l’altare 10 anni primma della consacrazione del tempio, avvenuto nel maggio del 1781. In quell’occasione la struttura cambiò nome, da Chiesa di San Francesco (ancora oggi utilizzato) a Chiesa di San Giuseppe da Copertino.
Papa Pio VI decise nel 1796 di elevare la Chiesa alla dignità di Basilica sostenendo che si trattava di “uno dei Santuario più celebri e venerandi della Cristianità”.
Tra le opere custodite all’interno della Chiesa è da menzionare la splendida tela del pittore serinese Francesco Solimena raffigurante la Crocifissione. Sempre degno di nota è il grande dipinto di Ludovico Mazzanti raffigurante San Giuseppe da Copertino si eleva in volo alla vista della Basilica di Loreto.
La Cripta dove oggi il corpo del Santo è custodito è stata costruita nel 1963 in occasione del terzo centenario della morte.
All’interno della Chiesa sono inoltre ospitate le spoglie mortali di Frate Benventuo Bambozzi, recentemente (1987) sono state riconosciute le virtù delle sue gesta.
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