Santuario Basilica di Santa Prassede - Roma

Ordine del Santuario: Monaci di Vallombrosa.

Storia: Il santuario basilica di Santa Prassede è situato nei pressi della basilica di Santa Maria Maggiore, nel rione Monti. L'entrata principale è in via San Martino. La chiesa ha origini antiche. Questo fa riferimento alle vicende della famiglia del senatore Pudente (I secolo d.C.), che la tradizione enuclea tra le prime persone convertite a Roma dall'apostolo Paolo; con Pudente si convertirono al cristianesimo anche le figlie Pudenziana e Prassede. L'intera famiglia subì il martirio ed i loro corpi furono deposti nelle catacombe di Priscilla, sulla via Salaria. Il titulus Praxedis sorse nella casa di proprietà di Prassede, la quale soleva nascondervi i cristiani perseguitati: la tradizione racconta che la santa raccoglieva con una spugna il sangue versato dai martiri per versarlo in un pozzo.

Dal Liber pontificalis sappiamo che papa Adriano I, nell'anno 780 rinnovò completamente ciò che restava del titulus Praxedis. La chiesa che conosciamo oggi si deve al volere di papa Pasquale I nell'817, che costruì un nuovo edificio sacro al posto del precedente. La nuova chiesa era destinata ad accogliere le ossa dei martiri sepolti nel cimitero di Priscilla.

Nel XII secolo la chiesa fu affidata ai canonici regolari di Santa Maria del Reno di Bologna, per la pessima gestione di quest’ultimi papa Celestino III, a fine del secolo, tolse loro la chiesa, e papa Innocenzo III, nel 1198, la consegnò ai monaci di Vallombrosa, tutt’ora residenti. Nella prima metà del XIII secolo, le strutture della navata centrale furono rafforzate con l'inserimento di tre grandi archi e sei grossi pilastri. In questo stesso periodo fu aggiunto il campanile, inserito però occupando parte del transetto di sinistra. Alla fine del secolo fu inserita nel transetto opposto, la cappella che oggi si chiama del Crocifisso.

Altri interventi, interni alla chiesa, si operarono nei secoli successivi, come il presbiterio; la scalinata d'accesso, il portale centrale e la sacrestia,la copertura a volte nelle navate laterali, senza dimenticare la navata centrale, la decorazione di tutta la navata centrale, le reliquie antiche, la zona presbiteriale ed il rifacimento della cripta.

Il titolo cardinalizio di Santa Prassede fu eretto da papa Evaristo intorno al 112.

La facciata, con paramento murario costituito da mattoni a vista, mantiene tutt’ora le tre monofore ad arco a tutto sesto paleocristiane e, nella parte inferiore, il portale barocco con timpano marmoreo con un cornicione riccamente scolpito.

L'elemento più rilevante della chiesa è il ciclo di mosaici, risalenti al rifacimento del IX secolo fatto eseguire da papa Pasquale I, e che coprono il catino absidale, l'arco absidale e l'arco trionfale.

Nella parte superiore, è collocato al centro, tra nuvole stilizzate, il Cristo in piedi con aureola dorata, in cui campeggia una croce azzurra; egli ha la mano destra alzata per mostrare i segni dei chiodi e la mano sinistra racchiusa attorno ad un rotolo. Sopra il Cristo è la mano di Dio Padre, che, emergendo tra le nuvole, impone al figlio la corona della gloria. Ai lati di Gesù si trovano: alla sua sinistra le figure di san Pietro, santa Pudenziana e un diacono; alla sua destra le figure di san Paolo, santa Prassede e di papa Pasquale I con l'aureola quadrata. Questi sette personaggi sono racchiusi in uno spazio delimitato da due palme, che richiamano il paradiso: sulla palma di sinistra, è raffigurata la fenice. Questa parte è separata dalla successiva dalla rappresentazione stilizzata del fiume Giordano, così come ricorda la scritta ivi apposta (Iordanes).

Nella parte inferiore del mosaico absidale sono rappresentati 13 agnelli. Al centro è Cristo, Agnello pasquale, posto su una piccola altura da cui sgorgano i quattro fiumi del paradiso, che scorrono nella direzione dei quattro punti cardinali (simbolicamente rappresentano anche i quattro evangelisti). I sei agnelli per lato, che guardano in direzione dell'Agnello-Cristo, raffigurano i dodici apostoli; ai lati dei due gruppi di apostoli vi sono le rappresentazioni delle città di Betlemme (a sinistra) e di Gerusalemme (a destra). Questa parte inferiore del catino absidale è chiusa dall'iscrizione fatta apporre da papa Pasquale, con la quale il pontefice spera che l'offerta a Cristo del nuovo edificio gli garantisca un posto nel paradiso.

Santo del Santuario: Santa Prassede Vergine e Martire.

Da vedere: L’arco absidale, l’arco trionfale, la cripta, l’organo a canne, la Cappella del crocifisso.

Esperienze spirituali: All’interno del Santuario basilica di di Santa Prassede si può sostare di fronte all’affresco della Madonna della salute, incorniciato da un’edicola marmorea, del XIII secolo.

Festività significative: 21 luglio Santa Prassede.

Libro consigliato: Maurizio Caperna “ La basilica di santa Pressede” Il significato della vicenda architettonica. Ed. Quasar 2014

Curiosità: Il pavimento è un antichissimo esempio di "opus sectile" a marmi policromi. In una nicchia a destra dell'ingresso è custodita una colonna portata a Roma da Gerusalemme dal cardinale Giovanni Colonna nel 1223: la tradizione vuole che sia un frammento della colonna alla quale fu legato Gesù per essere flagellato. La "Colonna della Flagellazione".

Orari Messa e ufficio: feriale: ore 7.30 e 18.00; festivo: ore 8.00; 10.00; 11.30; 18.00

 

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