La storia Il Santuario ebbe origine da un primo piccolo altare, dov'era posta l'immagine di Santa Maria della Catena. Nel 1576 venne realizzata una cappella e nel 1588 finalmente nacque la Chiesa. Tuttavia, l'edificio sacro fu distrutto durante il terremoto del 1693, dove rimase miracolosamente intatta la Cappella della Madonna. L'anno seguente la chiesa venne ricostruita, ma dovette aspettare fino al 1954 per essere riconosciuta come Santuario mariano. Il Santuario Il Santuario venne "rimesso in piedi" in tempi record grazie ai Principi di Reggio, che fecero dono, nel 1709, delle reliquie di S. Candido, divenendo compatrono della città. L'interno del Santuario, a croce latina, è caratterizzato da tre navate. Nell'abside possiamo notare un coro ligneo, composto da due dipinti che illustrano il miracolo della liberazione dei tre condannati palermitani, da cui deriva il nome di S. Maria della Catena, e l'affresco, sulla volta dell'abside, di Maria SS. Assunta. Sicuramente da apprezzare l'altare maggiore di marmo, decorato dal gruppo di statue della "Coena Domini" e dalla raffinata pala ricamata in seta e oro, che custodisce l'urna con le reliquie di S. Candido. L'immagine sacra della Madonna della Catena risale al Cinquecento, anche se la sua statua venne realizzata soltanto nel Seicento. Decorata e arricchita da pregiati gioielli e di un manto aureo, il monumento della Madonna sorregge il Bambino, che tiene in mano la catena dorata. Tra i dipinti di maggiore interesse troviamo "La Rebecca", una delle tele più antiche, la Madonna dei Lumi e L'Agonia di S. Giuseppe. La raffinata cupola venne realizzata nel 1695.
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