Santuario Casa di Santa Caterina - Siena

Si entra al "Santuario-Casa di Santa Caterina" attraverso il Portico deiComuni. Questo luogo si chiama così perché ogni comune d'Italia contribuì alla sua costruzione con la cifra simbolica, corrispondente al costo un mattone. Il Portico dei comuni fu iniziato a costruire nel 1941, dopo la demolizione della chiesa di Sant'Antonio abate che qui sorgeva; da allora la Parrocchia che portava questo nome fu inglobata nella Parrocchia di san Domenico, che da allora si chiama Sant'Antonio Abate in San Domenico. Di antico è rimasto solo il pozzo in travertino situato a destra e risalente alla fine del Quattrocento o inizio Cinquecento. Questo portico, fu costruito per accedere al "Santuario-Casa di Santa Caterina" che, il 18 giugno del 1939, era stata proclamata da Pio XII Patrona d'Italia insieme a San Francesco d'Assisi. Gli eventi bellici relativi alla Seconda Guerra Mondiale, fecero sì che la costruzione fosse interrotta per essere poi portata a compimento nel 1947. Da qui si accede ad un piccolo atrio a loggia attribuito a Baldassarre Peruzzi o ad un suo allievo realizzato intorno al 1530. A questo segue un altro piccolo atrio che ospita il bozzetto in stucco della statua bronzea, opera di Bruno Buracchini e collocata presso la Fortezza Medicea. Al Santuario troviamo l'oratorio del Crocifisso, dove è custodito il Crocifisso delle stimmate. La tradizione vuole che questa chiesa fosse stata eretta sull'orto della famiglia di Caterina in un appezzamento di terreno attiguo alla chiesa di sant'Antonio. Fu consacrata il 23 aprile del 1623 dall'Arcivescovo Alessandro Petrucci. La chiesa-oratorio sorse per custodire quel crocifisso che dette le stimmate a Santa Caterina in Pisa nella chiesa di Santa Cristina il 1º aprile 1375. Così la Santa raccontava al suo confessore Raimondo da Capua: "Sappiate padre, che per la misericordia del Signore, io porto già nel mio corpo le sue stimmate... vidi il Signore confitto in croce, che veniva verso di me in una gran luce e fu tanto lo slancio dell'anima mia, desiderosa di andare incontro al suo Creatore che il corpo fu costretto ad alzarsi. Allora dalle cicatrici delle sue santissime piaghe, vidi scendere in me cinque raggi sanguigni diretti alle mani e ai piedi e al mio cuore. Subito esclamai: Ah Signore, Dio mio: te ne prego: che non appariscano queste cicatrici all'esterno del mio corpo. Mentre dicevo così, prima che i raggi arrivassero a me, cambiarono il loro colore sanguigno in colore splendente". (Legenda Maior, 195 - ed. Cantagalli). Il crocifisso fu trasportato a Siena nel 1565 dopo varie peripezie e fu posto nell'oratorio della cucina dove rimase fino al 1623 anno della costruzione della chiesa dove poi fu posto. Il crocifisso delle stimmate è di scuola pisana, del XII secolo. In questa chiesa troviamo anche la lampada votiva in bronzo voluta dalle mamme dei soldati caduti nella seconda guerra mondiale. Ogni anno, in occasione delle Feste in onore di santa Caterina patrona d'Italia e d'Europa, un Comune d'Italia o un'Associazione offre l'olio per alimentare la fiamma di questa lampada. A sinistra troviamo l'oratorio della cucina o cucinone; questo luogo fu la prima sala di riunione dei "caterinati" i figli spirituali di Santa Caterina. Qui era situata la cucina della famiglia Benincasa, la famiglia di Caterina e qui c'era anche il focolare, dove oggi sorge l'altare. La sua discepola Lisa Saracini racconta che proprio in questo focolare acceso Caterina sia caduta in estasi rimanendo miracolosamente illesa. Sopra il focolare è situato un quadro, raffigurante le stimmate di Caterina, opera del pittore Bernardino Fungai; il dipinto risale al 1496. Il soffitto a cassettoni dorato e dipinto fu eseguito a intagli da Bastiano di Girolamo. Sulla parete di fondo, entro la grande nicchia, fatta appositamente eseguire per i governatori della confraternita di santa Caterina in Fontebranda da Colonio Tolomei,Francesco Vanni, nel 1600, dipinse ad olio "La Canonizzazione di S.Caterina", che ricordiamo avvenne nel 1461 per volontà di Papa Pio II. Alle pareti sono raffigurati gli episodi più importanti della vita di Santa Caterina; queste pitture portano le firme di pittori come Alessandro Casolani, Pietro Sorri, Francesco Vanni. A sinistra dell'Oratorio troviamo il negozietto dal quale si accede ad una stanza dove sono conservati i vasi in ceramica che hanno contenuto l'olio per la lampada votiva a Santa Caterina durante le Feste in suo onore. E' una vera e propria collezione di pezzi unici di porcellana da vedere e da ammirare. Scendendo le scalette a sinistra troviamo la celletta della Santa dove sono conservati gli affreschi di Alessandro Franchi risalenti al 1898; il ciclo di affreschi, mostra scene di vita della mantellata. Nella celletta attigua troviamo alcune reliquie: la borsa in seta che contenne la testa di Caterina dopo che il Papa Urbano VI nel 1381 dette l'ordine di staccarla dalla testa, la boccetta nella quale Caterina metteva gli aromi per lenire i dolori dei malati del Santa Maria della Scala e il bastone usato dalla Santa per sorreggersi. Qui in questa celletta, dentro un armadio, sono conservati molti ex-voto e i libri con i nomi dei componenti l'Associazione Internazionale dei Caterinati.


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