Santuario Madonna dell'Arco - Sant'Anastasia

Storia:



Nel 15esimo secolo al posto del Santuario c’era un’edicola votiva che conteneva la raffigurazione della Vergine con il bambino. Il nome di Madonna dell’Arco è dovuto alla posizione dell’edicola, nelle vicinanze di un antico acquedotto romano.



Santuario:



La tradizione narra che nella prima metà del 1400, un giovane ragazzo dopo aver perso ad un incontro di pallamaglio (sport molto popolare che ha dato le origini a giochi come il golf e il croquet) bestemmiò e lanciò la boccia contro l’edicola e l’immagine, la guancia sinistra della Vergine cominciò a sanguinare, mentre la gente in zona gridava al miracolo, il conte di Sarno Raimondo Orsini, venne a conoscenza dell’evento e condannò a morte il giovane. Quest’ultimo venne appeso ed impiccato sul tiglio vicino all’edicola, il giorno dopo l’albero rinsecchì.



Un’altra storia parla delle conseguenze del sacrilegio di una donna di Sant’Anastasia, quest’ultima, durante il lunedì di Pasqua del 1589, si recò dalla Madonna dell’Arco assieme al marito, che voleva donare un ex-voto per averlo guarito da un grave male agli occhi. La donna perse in mezzo alla folla il porcellino che aveva con se, e nella rabbia del momento, bestemmiò e calpestò il dono alla Vergine di suo marito. L’anno dopo, una grave malattia le provocò il distacco dei piedi (ancora oggi visibili nella sala delle offerte del Santuario, chiusi in una piccola gabbia in ferro). Tra l’altro la donna morì dopo poco tempo, nel luglio del 1590.



La prima pietra del Santuario venne posata nel 1593, due anni dopo, passò alle cure dei Frati Domenicani, che si occuparono dell’ampliamento dell’edificio, la forma che ha attualmente risale al 1973.



La crescita esponenziale di fedeli, costrinse alla costruzione di una nuova aula liturgica, ampia ben 1500 metri quadrati.



La pianta della Chiesa è a croce latina, la struttura architettonica ha una navata singola e quattro cappelle per lato, è ancora possibile osservare l’antica edicola, che giace sotto la cupola. Le colonne che hanno il compito di sorreggere il soffitto, sono adornate di numerose tavolette votive dedicate alla Santissima Vergine.



Una delle zone più apprezzate del Santuario è il chiostro, qui si può osservare un pozzo al centro e numerose stanze, che in passato ospitavano le aule del Liceo Classico. Nelle vicinanze, c’è un edificio adibito sia ad albergo, sia a museo degli ex-voto.



Tra le altre cose, all’interno è possibile ammirare un organo a canne della Pontificia Fabbrica d’organi Tamburini, che venne costruito riutilizzando parti del precedente organo risalente al ‘700.



 



Fonti Immagini:



inviaggiocommons e Lusb da commons.wikimedia.org


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