Il Redentore 2025: Venezia tra fuochi, fede e passione per Casanova

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Venezia, in estate, ha un solo cuore che batte all’unisono: quello della Festa del Redentore, un evento che ogni anno unisce spiritualità e spettacolo, tradizione e contemporaneità. Ma il 2025 non è un anno qualsiasi: è l’anno in cui la città rende omaggio ai 300 anni dalla nascita di Giacomo Casanova, e lo fa con un Redentore speciale, dove la passione del celebre libertino veneziano incontra la magia dei fuochi d’artificio più attesi dell’anno.

Succede tutto nel weekend del 18–20 luglio. Come sempre, il venerdì apre il ponte votivo: una passerella galleggiante di oltre 330 metri collega le Zattere alla Giudecca, permettendo ai fedeli di raggiungere la Chiesa del Redentore, capolavoro palladiano costruito dopo la peste del 1575–77. È un gesto antico, di ringraziamento, di speranza. Ma già dal sabato l’atmosfera cambia: Venezia si trasforma in un grande teatro sull’acqua. Le barche si moltiplicano in Bacino San Marco, addobbate come salotti galleggianti, con tavole imbandite, lanterne, musica, brindisi. È la festa nella sua forma più autentica, condivisa, popolare.

Poi, alle 23:30 di sabato 19 luglio, inizia lo spettacolo. Ma quest’anno non si tratta solo di fuochi: è una vera narrazione pirotecnica dal titolo “Casanova e l’Amore”, firmata da Parente Fireworks. Circa 6.000 esplosioni, uno schermo lungo 420 metri, 2.300 kg di materiale pirotecnico distribuito su zattere e pontoni. I colori – rosso, oro, bianco, blu – raccontano la passione, l’eleganza, i desideri e i misteri del personaggio. È un omaggio teatrale e romantico, che unisce passato e presente, in una Venezia che non dimentica, ma reinventa sé stessa ogni anno.

La notte si anima, ma non senza regole: per garantire sicurezza e vivibilità, anche quest’anno l’accesso sarà contingentato, con prenotazione obbligatoria per diverse aree del centro storico e delle rive. I residenti hanno avuto la precedenza, ma dal 10 luglio anche i turisti possono prenotare nei settori rimasti liberi. Una scelta necessaria dopo le difficoltà vissute nel 2024, e che testimonia l’equilibrio delicato tra apertura e tutela della città.

Il Redentore però non si esaurisce nei fuochi. Domenica 20 luglio, alle ore 19, si terrà la Santa Messa solenne, presieduta dal Patriarca Francesco Moraglia, mentre nel pomeriggio si svolgeranno le regate tradizionali: gare tra pupparini e gondole a due remi che solcano il Canale della Giudecca, tra applausi, spirito sportivo e risate.

Ma il 2025 porta una novità importante: il Redentore si diffonde oltre San Marco. Ci saranno fuochi d’artificio anche a Malcontenta, Asseggiano e Pellestrina, mentre Murano, Marghera e Gazzera ospiteranno eventi musicali, feste di piazza e spettacoli per coinvolgere tutta la cittadinanza. È un Redentore “in rete”, più inclusivo, più sostenibile, e soprattutto più vicino alla gente.

E per chi vuole vivere un’esperienza diversa, più intima o romantica, sono disponibili cene in barca, crociere serali con aperitivo e terrazze panoramiche per ammirare i fuochi dal cuore della laguna, tra sapori locali e luci riflesse sull’acqua.

Anche nel 2025, con un mondo che cambia in fretta e con le sfide sempre più pressanti per una città fragile come Venezia, la Festa del Redentore resta un faro. Unisce, illumina, racconta. È memoria collettiva e gioia condivisa. È quel momento in cui, tra una preghiera e un brindisi, tra un colpo di remo e un’esplosione nel cielo, Venezia si riconosce, si celebra e – ancora una volta – si innamora di sé stessa.

Autore: Redazione

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