26 agosto, si festeggia Sant’Oronzo

di Pubblicato in Approfondimenti, Eventi, News, Ricorrenze Religiose


Ogni anno, il 26 agosto, Lecce e molte altre comunità del Sud Italia si fermano per celebrare Sant’Oronzo, figura che da secoli accompagna la storia e la devozione popolare. Non è una festa come le altre: è un appuntamento che intreccia religione, memoria storica e tradizioni popolari, trasformando le città in un palcoscenico di fede e partecipazione.

La storia racconta che Oronzo fosse un uomo semplice, vissuto nei primi secoli del cristianesimo, che accolse la parola di Cristo e divenne guida spirituale per il suo popolo, fino a subire il martirio sotto l’impero romano. Il suo nome rimase legato per sempre alla città di Lecce, che lo elesse a patrono dopo la terribile peste del XVII secolo, attribuendo alla sua intercessione la fine del flagello. Da allora, il 26 agosto è diventato il giorno della sua festa solenne, data che segna non solo il calendario religioso ma anche la vita sociale e culturale della città.

A Lecce la celebrazione inizia con i riti liturgici, tra cui la processione che porta il simulacro del santo attraverso le vie del centro storico. Le confraternite in abito tradizionale, i sacerdoti, i fedeli che intonano canti e preghiere rendono questo momento un segno tangibile di appartenenza. Ma la festa non si esaurisce nella dimensione religiosa: la città si illumina di straordinarie luminarie, che trasformano le strade in un intreccio di architetture di luce; le bande musicali animano le piazze, le bancarelle offrono profumi e sapori della tradizione, e le famiglie si ritrovano in un clima di gioia condivisa. È un intreccio di sacro e profano, un rito collettivo che unisce generazioni e che rinnova ogni anno il legame tra il santo e il suo popolo.

Sant’Oronzo non è venerato solo a Lecce. Ad Ostuni, la “città bianca”, il 26 agosto è anch’esso un giorno di festa, con celebrazioni che riempiono i vicoli imbiancati di calce e culminano nella solenne processione del simulacro. A Turi, in provincia di Bari, il culto è profondamente radicato: secondo la tradizione, Sant’Oronzo trovò rifugio in una grotta che oggi è santuario, meta di pellegrinaggi e centro di una devozione che non si è mai interrotta. Questi luoghi, pur distanti tra loro, sono uniti dalla stessa fede, che fa del santo un punto di riferimento comune e un simbolo di identità.

Il 26 agosto, dunque, non è soltanto una data sul calendario: è un ponte tra passato e presente, un’occasione per riscoprire radici condivise e per sentirsi parte di una comunità più grande. Ogni gesto, dalla preghiera davanti al simulacro alla passeggiata tra le luminarie, diventa espressione di un legame profondo che attraversa i secoli. Sant’Oronzo rimane il protettore, l’intercessore, ma anche il cuore di una tradizione che continua a pulsare, capace di rinnovarsi ogni anno con la stessa intensità di sempre.

Autore: Redazione

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