I Cinque Cammini d’Italia

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Il 2016 è stato proclamato ufficialmente dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini l’Anno Nazionale dei Cammini.
Il nostro Paese è attraversato da cammini naturalistici, religiosi, culturali e spirituali di grande valore che permettono di vivere un’esperienza bellissima e ricca di emozioni, all’insegna di un turismo sostenibile e del “viaggiare lento”.

Cinque sono gli itinerari da vivere a piedi per riscoprire zone dell’Italia meno note ma ricche di sorprese.

Il Cammino dei briganti
Il Cammino dei Briganti è un percorso circolare di circa sette giorni che si snoda lungo i sentieri frequentati 150 anni fa dai briganti della Banda di Cartore. Il territorio interessato da questo cammino si trova tra Abruzzo e Lazio, un tempo tra Stato Pontificio e Regno Borbonico, perché i briganti dovevano essere in grado di passare una parte all’altra a seconda del pericolo. Oggi si cammina a quote basse (tra gli 800 e i 1300 m.s.l.m) tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. La partenza e l’arrivo è da Tagliacozzo (AQ).

La via degli dei
La via degli Dei si snoda lungo l’antico tracciato della Flaminia Militare, unisce la città di Felsina nei pressi di Bologna e Fiesole nei pressi di Firenze. Il tratto percorre 130 km di media difficoltà. Lungo il percorso si calpesta restando ben visibile la parte dell’antico selciato della via romana che percorre i boschi fitti dell’Appennino. Chi vuole percorrere tutto l’itinerario la partenza è  da Piazza Maggiore, salendo a San Luca (Bologna) per poi seguire il lungo Reno fino a Sasso Marconi (Bologna). Da qui ci si inerpica per un paesaggio unico che è il Contrafforte Pliocenico. Infine si giunge a Firenze con una bellissima vista dall’alto da Fiesole. Durante questo itinerario è possibile ammirare le torri in pietra di Monte Adone, i selciati romani visibili in più punti e le peculiarità ambientali del Contrafforte Pliocenico nella parte più alta del cammino e delle dolci colline della piana del Mugello.

La via degli Abati
La via degli Abati unisce Pavia a Pontremoli in provincia di Massa. È  un antico cammino religioso che percorre le orme degli Abati di San Colombano, dalla Pianura Padana, attraversando l’Appennino piacentino e parmense, terminando in Lunigiana. Il percorso si snoda su strade sterrate, sentieri nei boschi e antichi tratturi, si prevede un tempo indicativo di percorrenza  di otto giorni. L’itinerario riscoperto verso la fine degli anni Novanta, in realtà è molto più antico. Nasce come tratto alternativo, perché più breve, alla più nota Via Francicegena ed era utilizzato già dal VII secolo. Il cammino, utilizzato un tempo dai sovrani longobardi prima della conquista della Cisa, controllata dai Bizantini, toccava anche l’abbazia di Bobbio, nel cuore dell’Appennino, dove i pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole Britanniche passavano a venerare le spoglie di San Colombano, grande Abate irlandese e padre, con San Benedetto, del monachesimo europeo. Il tracciato lungo circa 190 km, e più impegnativo della Via Francigena, si snoda per sentieri, mulattiere, carrarecce attraversando valli e crinali per un dislivello complessivo di oltre 6000 metri.

La via della transumanza
I tratturi presenti già in epoca protostorica erano lunghe vie battute dalle greggi di pecore, ma hanno radici millenarie e prima della costruzione delle antiche strade romane, lungo i tratturi si svolgevano intensi scambi commerciali. Il nome “Tratturo” comparve per la prima volta durante gli ultimi secoli dell’Impero romano e in latino indicava la possibilità di utilizzare in modo gratuito il suolo di proprietà dello Stato, di cui beneficiavano i pubblici funzionari e che venne esteso anche ai pastori della transumanza per l’uso delle vie pubbliche. Al giorno d’oggi  i tratturi non sono più utilizzati come vie di comunicazione di persone, animali e merci, oggi queste vie costituiscono delle preziose testimonianze storiche e culturali. Gli antichi tratturi della transumanza sono itinerari privilegiati da percorrere a piedi o in bicicletta, seguendo le piste per i boschi e le valli, dall’Abruzzo alla Puglia. Il più importante e lungo tratturo italiano è il tratturo magno che dall’Abruzzo arriva sul Tavoliere delle Puglie, passando per il Molise e la Basilicata.

La via degli Etruschi
Sette itinerari, accompagnati dal paesaggio della Maremma,  che rientrano nel percorso “In Etruria” e che grazie al passaggio nei parchi archeologici, permette di riscoprire i luoghi abitati dagli Etruschi. La Via degli Etruschi, offre splendidi panorami ed è percorribile in circa sei giorni. Il tracciato della Via degli Etruschi parte dall’antica città di Artimino in Toscana, passando per la valle del Bisenzio e dopo aver fatto tappa a Prato (Gonfienti), Vaiano (PO)- Montecuccoli (PO), Montepiano (PO) – lago del Brasimone, Grizzana Morandi (BO), valicato quindi lo spartiacque appenninico si raggiunge Marzabotto (BO), l’etrusca Kainua, collegando la Toscana e l’Emilia Romagna.

Autore: Redazione