San Raffaele Arcangelo: il messaggero della guarigione e custode dei viandanti

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Ogni 24 ottobre la Chiesa celebra la ricorrenza di San Raffaele Arcangelo, figura luminosa e potente che, insieme a Michele e Gabriele, compone la triade degli arcangeli più venerati della tradizione cristiana. Il suo nome, di origine ebraica, significa “Dio guarisce”, e già in questo si racchiude la sua missione: essere messaggero della divina medicina, colui che porta sollievo al corpo e allo spirito. La sua storia si intreccia con quella di Tobia, narrata nel libro di Tobia dell’Antico Testamento, dove Raffaele appare sotto le sembianze di un giovane viandante per accompagnare il giovane Tobia in un lungo viaggio pieno di prove, insidie e scoperte. Senza che Tobia sappia chi egli sia, l’arcangelo lo guida con pazienza e saggezza, lo protegge dal demonio Asmodeo, e gli insegna come utilizzare il fiele di un pesce per ridare la vista al padre cieco, Tobi. Solo alla fine, quando la missione è compiuta e la famiglia ritrova la serenità, Raffaele rivela la sua vera identità, proclamando di essere uno dei sette spiriti che stanno davanti a Dio. È in questo racconto che emerge la sua essenza più profonda: quella del guaritore, del custode dei viandanti e dei malati, ma anche del simbolo della provvidenza che si manifesta attraverso gesti umili e silenziosi.

La devozione verso San Raffaele si diffuse rapidamente nei secoli, sostenuta dal suo ruolo di protettore dei pellegrini, dei medici e dei viaggiatori. Nelle raffigurazioni artistiche, egli appare spesso con un bastone da cammino e un pesce in mano, emblemi del viaggio e della guarigione. La sua figura, dolce e vigorosa al tempo stesso, invita alla fiducia e alla speranza, ricordando che ogni cammino umano, anche il più difficile, è accompagnato da una guida invisibile. Insieme a San Michele, il difensore, e a San Gabriele, il messaggero dell’Annunciazione, Raffaele completa la triade angelica come portatore di consolazione, incarnando l’aspetto più tenero e curativo dell’amore divino.

Nel giorno della sua festa, la preghiera si rivolge a lui per chiedere protezione nei viaggi, sostegno nelle malattie, serenità nei turbamenti e luce nei momenti di smarrimento. San Raffaele, infatti, non è solo l’angelo della guarigione del corpo, ma anche di quella interiore: è l’angelo delle relazioni ritrovate, della pace nelle famiglie, dell’equilibrio tra anima e vita quotidiana. La sua storia, così antica e sempre attuale, continua a parlare al cuore dell’uomo moderno, ricordandogli che dietro ogni prova può celarsi un cammino di guarigione, e che la presenza divina non è mai lontana, ma si manifesta spesso nei volti e nei gesti di chi ci accompagna nel nostro viaggio terreno.

Autore: Redazione

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