Santa Cunegonda di Lussemburgo

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Cunegonda chiamata anche Cunegonda di Lussemburgo nacque nel 978, è stata imperatrice del Sacro Romano impero, Regina consorte d’Italia e fu proclamata beata e santa.

Cunegonda era figlia di Sigfrido, Conte di Moselgau e delle Ardenne, primo conte di Lussemburgo e di Edvige di Nordgau, un Contessa discendente diretta di Carlo Magno; nel 998 sposò Enrico IV, duca di Baviera, dal 1084 imperatore del Sacro Romano Impero, anch’esso canonizzato.

Il 6 giugno 1002 Enrico fu incoronato re di Germania dall’arcivescovo di Magonza, di conseguenza Cunegonda venne incoronata regina il 10 agosto. Seguendo la tradizione dell’epoca Cunegonda, in accordo con il marito, fece voto di continenza virginale.

Le cronache del tempo ricordano che dopo che i medici ebbero constatato la sterilità di Cunegonda, il marito non la ripudiò, come gli sarebbe stato consentito dal diritto matrimoniale. Decise di rinunciare ad avere degli eredi al trono e di continuare a starle vicino. Questo fu il motivo che fece nascere intorno alla coppia il racconto del presunto “matrimonio virginale di San Giuseppe”.

Nel 1007 fecero costruire la cattedrale di Bamberga, dedicandola a san Pietro e a san Giorgio e l’abbazia benedettina di san Michele, consacrate in seguito da Benedetto VIII in persona.

Con la morte di papa Sergio IV, Enrico e Cunegonda andarono a Roma sostenendo la nomina del nuovo papa Benedetto VIII. Venendo poi incoronati imperatori dal nuovo papa il 14 febbraio 1014.

Cunegonda costruì un monastero dedicato a santo Stefano ed un terzo per religiose, dedicato alla Santa Croce, per realizzare un voto fatto durante una grave malattia dalla quale era guarita.

Alla morte del marito, nel luglio 1024, governò come imperatrice il Sacro Romano Impero, fino all’arrivo del nuovo imperatore Corrado II il Salico.

Cunegonda, nel monastero di Kaufungen, si spogliò degli abiti imperiali per vestire quelli monacali e per quindici anni si dedicò ad una vita di ascesi, di digiuni e di penitenze, dedicandosi anche a umili lavori manuali e assistendo le consorelle ammalate.

Cunegonda venne canonizzata il 29 marzo del 1200 da Innocenzo III. La festa si celebra il 3 marzo. A Bamberga si celebravano anche il 29 marzo.

La canonizzazione

Dalla bolla pontificia di canonizzazione ritroviamo scritto che Cunegonda venne accusata illecitamente di infedeltà coniugale e che il marito, per provare la sua innocenza, le chiese di assoggettarsi pubblicamente alla pena del fuoco. La santa accettò la prova passando a piedi nudi sopra i carboni ardenti, senza riportare scottature.

L’imperatore dopo questa prova rimase scosso, chiese perdono alla consorte per aver ascoltato i diffamatori. La prova consolidò la stima e l’amore che univa i due. La bolla riporta altresì una vicenda miracolosa: una notte Cunegonda addormentatasi mentre leggeva le sacre scritture al lume di una candela, venne avvolta totalmente dalle fiamme. Le sorelle raggiunta Cunegonda la videro spegnere il fuoco tracciando un segno di croce.

Altro miracolo è quando durante la Seconda guerra mondiale la città di Bamberga sarebbe stata salvata da un bombardamento alleato, provocando una fitta nebbia che difese la città.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.