Sant’Antonio Abate

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Un uomo (e un santo) unico nel suo genere, Sant’Antonio è stato un eremita egiziano ed è considerato il primo abate (da cui il suo nome) e fondatore del monachesimo cristiano. A lui si deve quindi la formazione delle famiglie di monaci, riuniti sotto la guida di un padre spirituale (abbà), tutti consacrati al servizio di Dio. La maggior parte delle informazioni su di lui ci giungono dal discepolo Atanasio, vescovo di Alessandria, pubblicate nella Vita Antonii, pubblicata nel 357, un testo che divenne famoso tanto in Oriente quanto in Occidente. Oltre alla vita del santo, nel testo è descritta a fondo e in dettaglio la sua filosofia.
Vissuto tra il 251 e il 356, nacque a Coma (odierna Qumans) in Egitto, dove passo tutta la sua vita. Fin da giovane, abbracciò la vita eremitica e monastica, spogliandosi dei propri averi e vivendo come un anacoreta, nei deserti intorno alla sua città, facendo della sua vita un esempio di preghiera, povertà e castità. Tormentato dal demonio, Antonio non fece altro che rifugiarsi ancora di più in una vita ascetica e di preghiera, isolandosi dal mondo. Questo non impedì a diversi fedeli di raggiungerlo ed essere ispirati dalla sua figura, diventandone veri e propri seguaci (tra cui ritroviamo anche Atanasio). Diventato una vera e proprio guida spirituale, Antonio contribuì all’espansione dell’anacoretismo, stile di vita che lo contraddistinguerà fino al giorno della sua morte.

Nel corso dei secoli Sant’Antonio è stato spesso raffigurato insieme a un maiale, questo perché il suo ordine (degli Antoniani) allevava spesso questi animali, il cui grasso veniva utilizzato per curare o alleviare varie malattie delle pelle. Tra queste si annovera anche il famoso “fuoco di Sant’Antonio”, il cui nome deriva dal fuoco provocato da Satana per fiaccare il corpo del santo, in uno dei suoi assalti all’uomo di Dio.
Il legame con gli animali si consolidò nell’immaginario e nelle credenze popolari, tanto che ancora oggi Sant’Antonio viene riconosciuto come protettore degli animali, e il 17 gennaio si portano a benedire gli animali da compagnia.

La festa per Sant’Antonio Abate cade proprio il 17 gennaio, e si celebra seguendo diverse tradizioni, da quella citata della benedizione degli animali all’accensione di grandi fuochi che avviene in suo onore (è infatti conosciuto anche come Sant’Antonio del Fuoco) in numerose località. Una festa molto caratteristica in onore del santo, si tiene a Novoli, nel Salento, chiamata proprio la Focara. Sant’Antonio Abate è il patrono di Novoli, e la città lo festeggia anche quest’anno già dal 16 gennaio con diverse Sante Messe dedicate, la benedizione degli animali, una processione e la tradizionale accensione della Fòcara, un grande falò alto oltre 20 metri. Il 17 gennaio ci si concentrerà più sul lato religioso con diverse Sante Messe nel corso della giornata e la Solenne Celebrazione Eucaristica, mentre alcuni spettacoli legati al fuoco si terranno nel corso della giornata, in particolare quello dei fuochi pirotecnici a chiusura dei festeggiamenti.

Questo è il calendario degli eventi:
16 Gennaio 2019 – VIGILIA DELLA FESTA
Ore | 07.30 – 08.30 – 09.30 – 10.30 – 11.30 : SS. Messe
Ore 10.00| Tradizionale benedizione della Fòcara in onore di Sant’Antonio Abate in P.zza Tito Schipa da parte del Parroco, alla presenza del Comitato Festa – Proloco e delle autorità civili e militari.
Ore 15.30 | Rito di Benedizione degli Animali
Ore 16.00 | Solenne processione col venerato simulacro del Santo Patrono. Al termine Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal parroco Sac. Don Luigi Lezzi.
Ore 20.30 | Accensione della Fòcara in onore di Sant’Antonio Abate.

17 Gennaio 2019 – FESTA DEL SANTO PATRONO
Ore  07.30 – 08.30 – 09.30 – 12.30 – 16.30 – 18.30 : SS. Messe
Ore 10.30 | Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Michele Seccia, Arcivescovo Metropolita di Lecce.

 

Autore: Redazione