Santuario della Madonna dei Miracoli - Lonigo

Ordine del Santuario: Clero diocesano

Storia: Il Santuario della Madonna dei Miracoli sorge sull’antica Chiesa di San Pietro in Lamertese la quale, nel 1486, fu teatro di un evento prodigioso.
Si narra che due malviventi si fossero rifugiati all’interno della vecchia chiesa per dividersi il bottino dopo l’uccisione del terzo compare e uno dei due, guardando un affresco raffigurante la Madonna,  esclamò:
...”Se credessi che questa Vergine Maria conoscesse quello che ho fatto, le darei dieci ferite!” Con il coltello ancora insanguinato colpì l’immagine all’occhio sinistro e al petto. Dalle ferite sgorgò sangue e il dipinto mutò sembianze: la Vergine disgiunse le mani e abbassato il capo, portò la mano sinistra sulla tempia ferita e la mano destra sulla cintura vicino al petto. Impauriti, i due fuggirono verso Verona ma l’omicidio e il prodigio furono subito scoperti dagli abitanti del luogo che denunciarono l’accaduto.
La chiesetta divenne in breve meta di devozione e di pellegrinaggio e le autorità ecclesiastiche vollero fare luce sul miracolo. L’allora Vescovo di Vicenza, Pietro Bruti, fece quindi iniziare delle indagini e già nel 1492 il processo potè definirsi concluso con sette testimoni che ne confermarono la veridicità: non solo la Madonna si era mossa, ma continuava ad operare miracoli rispondendo alle preghiere dei fedeli.

Il santuario della Madonna dei Miracoli di Lonigo  è un vero e proprio gioiello architettonico del Rinascimento vicentino e può considerarsi il monumento che più ha influenzato non solo la vicenda artistica e devozionale ma anche quella sociale, economica e culturale del territorio.

Dell’antica Chiesa di S. Pietro in Lamentese  non si conoscono esattamente le origini. Sembra che tra il X e XI secolo i monaci benedettini vi avessero costruito un monastero che dipendeva dall’Abbazia di Santa Maria in Organo di Verona. Per questa ragione, dopo l’episodio del 1486, giunsero qui gli Olivetani, i benedettini bianchi riformatori provenienti da questa Abbazia.

Ottennero di officiarla e costruirono, sulle rovine, un grande monastero ampliandolo fino ad avere di fatto ben 3 chiese: una votiva con l’immagine taumaturgica, una che funge da vestibolo e una più ampia e decorata per le grandi celebrazioni.

Nella cappella votiva è conservato l’affresco del Miracolo inquadrato in un’edicola di marmo rosso del periodo di Alvise Lamberti. All’epoca successiva appartiene invece la grata su cui poggia il triregno papale in ricordo dell’Incoronazione della Sacra immagine avvenuta, sembra, nel 1618. Il resto della decorazione è del periodo barocco.
La visita prosegue con le Cappelle di Santa Scolastica e S. Francesca Romana. La navata centrale come l’abside ospitano affreschi, pale e gruppi scultorei di pregio. Il fianco meridionale è impreziosito da un portale in pietra scolpita attribuito ad Alvise Lamberti da Montagnana,  uno degli artisti reclutati a Mosca dalla quarta ambasceria russa inviata da Ivan III a Venezia per realizzare la Cattedrale di San Michele Arcangelo al Cremlino (1505-1508).

A seguito della soppressione dell’ordine degli Olivetani, la Chiesa divenne residenza privata per ritornare nel 1826, su insistenza dei fedeli, un centro devozionale mariano e nel 1955 venne eretta a Parrocchia. Grazie ad alcuni privilegi papali, celebra la festa annuale nella quarta domenica dopo Pasqua.

A testimonianza della devozione sviluppatasi nei confronti della Madonna dei Miracoli di Lonigo rimangono oggi un migliaio di offerte votive donate in cinque secoli e provenienti da tutta Italia. Gli ex voto sono conservati parte nella chiesa, parte nel museo annesso al santuario: dai più classici cuori d’argento, ai ricami, ai 100 stendardi ricamati e offerti dalle madri del territorio per il ritorno dei figli dalla Grande Guerra, e ancora gioielli, lampade votive, sculture, ex voto oggettuali, oltre 200 ex voto anatomici in lamina.

Santo del Santuario: Santa Maria dei Miracoli

Da vedere: Museo degli ex voto.
In particolare la raccolta di 360 dipinti votivi. Per la maggior parte sono tavolette dipinte che narrano i miracoli e le grazie concesse dalla Vergine di Lonigo. La raccolta leonicena, che va dalla fine del XV alla fine del XIX secolo, è la più interessante del genere, non solo per la qualità e la quantità delle tavolette, ma per la presenza di almeno una decina di rari esempi di fine Quattrocento che solo pochi santuari in Italia possono vantare.

Servizi: Il santuario offre anche un servizio di visite guidate (solo su prenotazione: info@madonnadeimiracoli.org) .

Festività significative: quarta domenica dopo Pasqua: celebrazione solenne e processione con la statua della Madonna dei Miracoli.

Libro consigliato: VV., Le tavolette votive della Madonna dei Miracoli. Catalogo; Nicolin, Piccole storie di miracoli

Curiosità: Gli annessi del Santuario già dal XVI secolo erano sede di tre fiere annuali legate alle festività mariane, una delle quali perdura ancor oggi (il 25 marzo). La Fiera Cavalli che si svolge a Verona ha origine da una di queste fiere.

Orari Messa e ufficio:

Orario di apertura del Santuario
tutti i giorni 8.00-12.00/14.00-18.00

Sante messe
Prefestivo (Sabato) 18.30*, 19.00**
Festivo ore 8.00 – 10.00

Orario di apertura del Museo
domenica pomeriggio 16.00 – 17.30* (novembre-febbraio);
17.00-18.30** (marzo-ottobre).
Ingresso libero, con offerta.

Per altri giorni e orari è necessaria la prenotazione (info@madonnadeimiracoli.org ). I gruppi che richiedano una visita guidata al santuario e/o al museo devono prenotare via mail o al numero di cellulare con congruo anticipo (almeno 15 giorni)

(* ora solare, ** ora legale)

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