Celebrazioni pasquali del Sud Italia

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Come si diceva nell’articolo precedente, le celebrazioni pasquali hanno una grande risonanza nel nostro paese venendo celebrate in tutta la penisola, nord, centro e sud mischiandosi a tradizione e folklore, senza mai dimenticare il momento della commemorazione, in ricordo di Gesù Cristo e del suo sacrificio per tutti noi. Questo è vero soprattutto al sud, dove l’aspetto sacro e le tradizioni tendono ad avere spesso radici più consolidate e profonde. Infatti, anche in questo periodo processioni e celebrazioni durante la Settimana Santa sono numerosissime. Andiamo quindi a parlare di alcune di queste, in modo da incuriosirvi con le più suggestive e pittoresche del sud Italia.

In Calabria, a Nocera Terinese (Cz), l’intero paese si attiva fin dalla Domenica delle Palme per dare vita a momenti di grande ritualità e spirito comunitario, che salgono di intensità già il mercoledì quando caccianu a Madonna, momento in cui la stata dell’Addolorata viene esposta dopo essere stata nascosta per un anno in una nicchia velata. Il Venerdì verrà prelevata dalla chiesa per essere portata lungo le vie cittadine, durante la processione serale, che termina a mezzanotte. Il culmine si ha poi il Sabato Santo, quando un bambino vestito con un panno rosso rappresenta Cristo Gesù con la corona di spine e un corteo di flagellanti percorre il paese, battendosi a sangue cosce e polpacci ed usando poi il proprio sangue per macchiare le mura delle zone che attraversano.  Simile rito, ma di minor portata, avviene a Verbicato (Cs), dove i battenti si percuotono le cosce mentre compiono per tre volte il giro del paese.

Passando in Puglia, pensando alle processioni pasquali non si può non fare riferimento a Taranto, dove sono ben tre le processioni organizzate per rappresentare il Giovedì e il Venerdì Santo. I figuranti con cappuccio bianco e cappello nero, sfilano da giovedì pomeriggio fino a notte fonda, a piedi nudi, a ricordare il pellegrinaggio “dei Perdùne“, nome con cui veniva chiamato dai pellegrini in viaggio verso Roma per il Giubileo. Terminata la prima, si mette subito in scena la seconda, chiamata dell’Addolorata, lenta e suggestiva, che percorre appena 10 chilometri in quasi 10 ore; guidata dal Troccolante (dal nome dello strumento che suona, la troccola, una tavoletta di legno con denti di ferro). Infine, venerdì pomeriggio, inizia la processione dei Misteri, che portano per la città il simulacro del Cristo morto, assieme ad altri gruppi statuari. Quest’ultima si conclude alle luci dell’alba di sabato, per un totale di quasi 40 ore di processione ininterrotta. Più piccole ma sempre suggestive sono le processioni delle Fracchie di San Marco in Lamis (Fg), dei crociferi a Francavilla Fontana (Br) e della Desolata a Canosa di Puglia.

In Basilicata, a Barile (località nel Ponentino), oltre cento figuranti mettono in opera la Passione di Cristo, in un lunghissimo corteo che raccoglie anche figure molto più folkloristiche e pagane, come il Moro, abbigliato in modo appariscente, o la Zingara che pose (secondo la tradizione) i chiodi per crocifiggere Gesù, o ancora il Malvo, incaricato di fustigare i presenti per aver portato alla crocifissione del Salvatore. Suggestivi anche i Misteri rappresentati a Montescaglioso (Mt), dove figure incappucciate e coronate di spine (i mamuni) aprono la processione, seguita da le sei confraternite che portano altrettante statue dei misteri, oppure la Processione del Cristo Morto di Matera.

Arrivando in Campania, tra le celebrazioni pasquali troviamo a Calitri (Av), la processione dei Misteri del Venerdì Santo. In un rito che pare risalire alla prima crociata, l’arciconfraternita dell’Immacolata Concenzione si veste di bianco, con il capo incappucciato e coronato di spine, risalgono la collina del Calvario portando in spalla la croce. Una processione dedicata al Cristo Morto si tiene a Sorrento (Na) e un’altra a Procida (Na), mentre a Lapio (Av) quella delle Tavolate.

Anche in Molise ci sono diverse celebrazioni pasquali in atto per commemorare questo importante periodo, sulle quali spicca la lunga processione che si tiene ad Isernia, il Venerdì Santo. La sera, circa cento fedeli trasportano pesanti croci e statue per celebrare la santità del momento, percorrendo le vie cittadine e indossando dei cappucci con il capo coronato.

Autore: Redazione