I Festeggiamenti a Viterbo in onore di Santa Rosa

di Pubblicato in Eventi, News, Ricorrenze Religiose

Viterbo_La Macchina di Santa Rosa

Dal 2 al 4 settembre di ogni anno la città di Viterbo festeggia  Santa Rosa; le celebrazioni sono diventate celeberrime in tutta Italia e anche all’estero, per la devozione della popolazione e la spettacolarità delle cerimonie come la “Macchina” di Santa Rosa.

Corteo Storico­

Il 2 settembre di ogni anno il Corteo Storico di Santa Rosa sfila per le vie di Viterbo ed accompagna, in una prestigiosa cerimonia che evidenzia l’aspetto più intimo e religioso dei festeggiamenti, la Solenne Processione con il Cuore di Santa Rosa. Questa rinnova l’antica usanza per la quale le autorità cittadine insieme al clero si recavano, e si recano tutt’oggi, a rendere omaggio alla Patrona, come deliberato nel 1512 dal Consiglio dei Quaranta, “…con voto e giuramento solenne per celebrare, ogni anno in perpetuo, la sua festa per i santi benefici che il Sommo Dio, per intercessione della Santa, ha concesso e concede alla Città.” Nel corso della processione viene oggi condotto, lungo le principali vie cittadine, il Cuore di Santa Rosa, conservato ancora integro nel reliquario donato al Monastero delle Sorelle Clarisse dal Papa Pio XI. Il Corteo parte dal Santuario di Santa Rosa e attraversa il Quartiere Medievale di S. Pellegrino fino alla Cattedrale; da qui ha inizio la Processione attraverso le vie del centro che si conclude con il rientro alla Chiesa della Santa. Il Corteo Storico è attualmente composto da circa 310 figuranti con costumi tipici dei vari secoli, a partire dal 1200 fino ad arrivare al 1800, che rappresentano le massime autorità viterbesi, con le rispettive milizie, che hanno celebrato nel tempo la loro amata piccola concittadina. Aprono il Corteo i Boccioli simbolo del particolare legame dei piccoli Viterbesi di oggi con la loro Santa, coetanea di ieri, morta giovanissima e con una fanciullezza travagliata ma piena di episodi miracolosi. Separano i vari secoli le Rosine, ragazze che indossano un saio grigio violaceo raffiguranti la giovane figura di Santa Rosa. Esse recano cesti, con rose e candele, in ricordo dei doni che venivano offerti dal Comune di Viterbo alla Comunità delle Clarisse dal XV secolo fino all’inizio del XX secolo.


Macchina di Santa Rosa

Il trasporto della “Macchina” di Santa Rosa è un atto con il quale si vuole commemorare la traslazione del corpo di Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio, detta oggi “della Crocetta”, fino all’attuale Santuario. La processione nel corso dei secoli ha subito numerosi mutamenti. Nel 1512 essa avveniva il giorno 4 settembre di mattina all’ora delle messe, con offerta di cera da parte del Comune, e tutti i Viterbesi si recavano da Piazza del Plebiscito al Santuario per ricevere l’indulgenza plenaria. Secondo fonti storiche, anche con un primo disegno del 1690, gli inizi della Macchina di Santa Rosa si possono far risalire alla metà dei XVII secolo allorquando si pensò di porre una statua della Santa su di un baldacchino, portato a spalla o su carri trainati da buoi, provvedendo anche ad un’opportuna illuminazione; la struttura di tale baldacchino, che assunse man mano dimensioni sempre più verticali, era detta appunto “Macchina”. La “Macchina” o “Machina”, già nel passato, era una struttura avente carattere di grandiosità, una costruzione, spesso in stile barocco, fatta a forma d’enorme ciborio o guglia che, in occasione di altre tradizionali ricorrenze sacre della città, si portava processionalmente sulle spalle. A questa usanza, dunque, si ispira l’attuale trasporto della Macchina di Santa Rosa, effettuato a spalla da circa cento robusti portatori, chiamati “Facchini”, con il loro caratteristico abbigliamento bianco con fascia rossa. Il percorso, di oltre un chilometro, parte da piazza San Sisto e giunge al Santuario, con cinque fermate intermedie (piazza Fontana Grande, piazza del Plebiscito, piazza delle Erbe, chiesa del Suffragio e piazza Verdi) che servono per modulare la formazione dei Facchini in base alla larghezza delle strade, dei dislivelli del tragitto e al dosaggio delle forze, che vengono concentrate al massimo nell’ultimo tratto del percorso, fatto in salita e di corsa. Oggi la Macchina di Santa Rosa, il cui trasporto viene effettuato alle ore 21:00 del 3 settembre di ogni anno, è alta ventotto metri sopra le spalle dei facchini, pesa oltre 50 quintali, ha una struttura interna in acciaio ed alluminio ed è illuminata da luci a fiamma viva e artificiali.

Autore: Redazione