Milano celebra Umberto Boccioni: il genio futurista in mostra a Palazzo Reale

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Umberto-Boccioni-Elasticitá-1912- Collezione Jucker

Nella ricorrenza del centenario della morte di Umberto Boccioni (1882-1916), l’Assessorato alla Cultura il Comune di Milano, celebrerà la personale dell’artista con una mostra di studio che ne evidenzi il percorso artistico e la levatura internazionale, attraverso la valorizzazione delle opere conservate nei musei cittadini.

La mostra, in programma dal 23 marzo al 10 luglio 2016, è promossa dalla Soprintendenza del Castello Sforzesco in collaborazione con il Museo del Novecento e Palazzo Reale; potrà contare su circa 300 opere che comprenderanno disegni, dipinti, sculture, incisioni, fotografie d’epoca, libri, riviste e documenti, alimentata da prestiti e collaborazioni di importanti istituzioni museali e collezioni private.
Il progetto vedrà la collaborazione scientifica dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che presenterà un approfondimento sulla tecnica artistica bocconiana, offrendo agli specialisti ed al pubblico più vasto un percorso esclusivo rivolto a far emergere memorie e fonti visive di Boccioni.
Il percorso, sarà progettato in ordine cronologico, con un corpus di 61 disegni boccioniani del Castello Sforzesco ed una sequenza di scritti e documenti inediti riferiti all’artista riscoperti di recente presso la Biblioteca Civica di Verona.
I materiali esposti in successione articolata approfondiranno temi e aspetti critici della poetica di Boccioni, passando dallo sviluppo del concetto al dinamismo in rapporto alla figura umana, dal ritratto al paesaggio urbano.
I disegni del Castello Sforzesco sono suddivisi dal periodo giovanile fino alla morte dell’artista.
Il percorso stilistico dell’autore è ripercorribile nelle sue fasi di maturazione, partendo dalla formazione divisionista, simbolista ed espressionista, fino all’affermazione del futurismo.
I disegni realizzati con tecniche miste esaltano i valori pittorici e plastici in una varietà inesauribile di sperimentazioni.

Il percorso della mostra si suddividerà in due sezioni:
1 – Il giovane Boccioni (1906-1910);
2 – Boccioni futurista: pratica e teoria (1911-1916)
Nelle due sezioni ogni soggetto tematico sarà considerato nelle sue fasi di elaborazione, dall’ideazione grafica, alle redazioni pittoriche o plastiche. L’opera boccioniana sarà esplorata in rapporto ai referenti visivi antichi e moderni che segnarono la formazione dell’artista, individuabili nell’arte antica, nel Rinascimento italiano e nordico, dalla ritrattistica barocca, nella cultura dell’Impressionismo e del Divisionismo e del Simbolismo alle tendenze più aggiornate dell’arte plastica europea.

Il giovane Boccioni (1906-1910)
La mostra partirà dall’Autoritratto di Giacomo Balla datato 1902, opera esemplare della pittura divisionista che sarà esposta a fianco di Campagna romana del Museo Civico di Lugano. Il percorso si svilupperà seguendo le influenze delle diverse correnti figurative europee della tradizione classica e rinascimentale.
Alle prove artistiche, ai tre diari giovanili e alla documentazione, si affiancherà un album illustrato ritrovato nella Biblioteca Civica di Verona, composto da una raccolta di immagini di opere d’arte su venti cartelle, per approfondire i rapporti di Boccioni con i referenti visivi ed il metodo, le intuizioni e gli sviluppi artistici.
Alla raccolta di immagini appartenuta a Boccioni si dedicherà una sala espositiva, prevedendo un’installazione evocativa di cartelle presentate racchiuse in plexiglass ed appese al soffitto tramite cavi d’acciaio, per suscitare nel visitatore in una sorta di stanza della memoria dell’artista. Alle pareti verranno proiettate gigantografie di foto d’epoca.

Nel Boccioni futurista: pratica e teoria (1911-1916)

Si seguirà il filo conduttore dei nuclei tematici rappresentati dai considerevoli – per numero e qualità – disegni del Castello Sforzesco, la seconda sezione del percorso indaga l’applicazione dei principi teorici espressi dall’artista nei suoi interventi e negli scritti programmatici, verificando il modo di procedere e i rapporti posti in atto nel passaggio dall’elaborazione grafica all’opera pittorica o plastica finita.
La sezione apre quindi con il dipinto Forze di una strada del City Museum of Art di Osaka e prosegue considerando le tappe segnate da soggetti come Antigrazioso, Materia, il Dinamismo di un Ciclista, Cavallo + case + cavaliere, la serie dei Dinamismi di un corpo umano e la ritrattistica matura, nella quale si impone con autorevolezza la nuova direzione espressiva a cui Boccioni si era rivolto poco prima della scomparsa prematura: un ritorno alla figuratività pregno di originali riflessi della lezione cézanniana e cubista.
Il ritmo di questo ampio capitolo futurista sarà scandito da citazioni dagli scritti boccioniani e da una vasta rassegna stampa futurista risalente al 1911-1916, appartenuta alla sorella dell’artista, raccolta probabilmente da Marinetti e Boccioni, anch’essa tra le ‘carte’ veronesi riscoperte, presentata per la prima volta al pubblico per l’occasione.
Gli enti promotori della mostra sono Comune di Milano Cultura – Assessorato alla Cultura, ed il luogo della mostra il Palazzo Reale, curatore Francesca Rossi ed Agostino Contò.

Per informazioni +39 02 88445181 email ed info: c.mostre@comune.milano.it
Sito web: www.palazzorealemilano.it

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.