L’origine dei Santi Silverio e Orsmida, Patroni di Frosinone.

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Il 20 giugno si festeggiano i Santi Silverio e Orsmida, Patroni di Frosinone.

La loro storia inizia intorno all’anno 480, nella città di Frosinone dove viveva una coppia di giovani sposi che, sebbene vivessero in un periodo di decadenza e di barbarie, aveva una posizione di agiatezza. Si chiamavano Ormisda e Caria di Capua e in quel periodo, dalla loro unione, nacque il loro unico figlio col nome di Celico Silverio. Della sua infanzia si sa solo che dovette separarsi ben presto dall’affetto materno e che, in seguito a quella prematura scomparsa, si trasferì a Roma insieme con il padre, Ormisda.

L’uomo trovò conforto presso i chierici della Chiesa romana, divenne diacono di Papa Simmaco e venne eletto a sua volta Papa il giorno dopo la morte del suo predecessore che avvenne il 20 luglio del 514. Fino a quel giorno Silverio aveva ricevuto da suo padre un’educazione cristiana e divenne anche lui suddiacono. Si dice che Ormisda fu un grande Papa, egli governò la Chiesa di Roma nel periodo in cui in Italia regnava Teodorico, re dei Goti, e in Oriente Anastasio, imperatore bizantino. Nonostante la situazione riuscì, nel periodo dei nove anni del suo pontificato, a riparare lo scisma all’interno della Chiesa in Italia, sottoscrisse una formula teologica con Giustiniano durante il concilio di Costantinopoli, passata alla storia col nome di “formula Ormisda”, con la quale ribadì l’autorità del Papa e bandì tutte le eresie imperversanti. Restituì ai loro Ministeri i vescovi cattolici cacciati dall’Africa e confinati in Sardegna dai Vandali e debellò una schiera di monaci sciiti che, giunti a Roma, riportavano una “formula magica” che avrebbe dovuto risolvere ogni controversia cristologica in quei tempi difficili. Era quindi scontato che, avendo un padre così, il giovane Silverio fosse stimato ed amato. Lo stesso nutriva un grande amore ed un profondo rispetto verso il padre tanto che alla sua morte compose un’iscrizione funebre di altissimo valore storico, il solo documento letterario lasciato da Silverio, che testimonia l’attività di Sant’Ormisda e che allo stesso tempo svela il sentimento che esso nutriva verso suo padre.

Oltre a essere patrono di Frosinone, Ormisda è anche il Santo protettore dei palafrenieri e degli stallieri. La sua memoria liturgica cade il 6 agosto, mentre la città di Frosinone, come detto ad inizio articolo, lo celebra ogni 20 giugno. Il centro storico del capoluogo ciociaro, dunque, diverrà l’epicentro dei festeggiamenti ai due papi patroni.

Autore: Redazione