Ascensione di nostro Signore Gesù

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La festa dell’Ascensione del Signore si celebra, in Italia, la prima domenica successiva ai quaranta giorni dopo la Pasqua di Risurrezione.

A Gerusalemme, la sommità del monte Oliveto è considerata dai fedeli il luogo dove Gesù era salito al cielo. Qui, nel 376, fu eretto un edificio e ogni anno i frati minori nel giorno dell’Ascensione vi celebrano i vespri della vigilia e l’ufficio divino durante la festa.

Secondo il Vangelo di Marco:

“Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio”. Mc 16,19.

L’evangelista Luca scrive:

“Poi li condusse verso Betània e, alzate le mani, li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo”. Lc 24,50.

Ancora, Luca negli Atti degli Apostoli scrive che Gesù viene assunto in cielo, dopo essere apparso agli Apostoli in seguito alla Risurrezione:

“Detto questo, mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi. Essi stavano fissando il cielo mentre egli se ne andava, quand’ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che di mezzo a voi è stato assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l’avete visto andare in cielo»”. At 1,9-11.

L’ascensione del Signore è un mistero di fede strettamente legato alla discesa, realizzata nell’Incarnazione. Cristo, Colui che viene dal Padre fa ritorno a Lui:

“Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre”. Gv 17,28.

Gesù, davanti al tribunale ebraico, durante la sua passione viene interrogato dal sommo sacerdote risponde citando il salmo 110 sul sacerdozio del Messia:

“Sei tu il Cristo, il Figlio del Benedetto?”. Gesù rispose:”io lo sono! E vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire con le nubi del cielo”. Mc 14,61-62.

L’ascensione del Signore è connessa al mistero pasquale e alla vita trinitaria e partecipa dell’energia della Risurrezione, trionfo della vita sulla morte. Gesù torna al Padre e manda il suo Spirito Consolatore con la Speranza di raggiungerlo un giorno: è l’attesa del giorno della Pentecoste.

Il termine ascensione come salita, elevazione spirituale dell’uomo verso Dio. L’ascensione come avvicinamento spirituale al Signore, come un cammino di purificazione e salita verso le vette della santità dove l’uomo e la donna sono chiamati a vivere non secondo la “carne”, cioè secondo l’istinto egocentrico ed egoista ma secondo la libertà dei Figli di Dio. Infatti, “dov’è lo Spirito del Signore, là è la libertà”. 2 Cor 3, 17.

La fatica e il sudore dello sforzo della salita per noi uomini non sono annullati ma la vista della vetta che illumina, dona forza e vigore al travaglio del cammino.

L’ascesi cristiana chiede una continua purificazione dell’amore, un’incessante perseveranza nella fede, e un costante rinvigorimento della speranza. E’ fatica e allenamento, esercizio continuo del morire all’uomo vecchio e al peccato dentro di noi per raggiungere l’autentica libertà e rinascere dall’alto, per essere nuove creature in Cristo. Cf Col 3, 9-10.

Dice Papa Francesco nella sua omelia del 17 aprile 2013:

“Come afferma San Giovanni nella sua prima lettera Egli è il nostro avvocato: che bello sentore questo! Quando uno è chiamato dal giudice o va in causa, la prima cosa che fa è cercare un avvocato perché lo difenda. Noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! …

L’Ascensione di Gesù al cielo ci fa conoscere allora questa realtà cosi consolante per il nostro cammino: in Cristo, vero Dio e vero uomo, la nostra umanità è stata portata presso Dio; Lui ci ha aperto il passaggio; Lui è come il capo cordata quando si scala una montagna, che è giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci a Dio. Se affidiamo a Lui la nostra vita, se ci lasciamo guidare da Lui siamo certi di essere in mani sicure, in mano del nostro salvatore, del nostro avvocato”.

Autore: Ilaria Crocioni

Nata a Torino, Laureata in Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Torino. Specializzazione in Direzione delle Imprese. Già assistente di stage giornalista Rai per la sede di NYC. Studiosa in Scienze religiose.