Santuario Santa Maria Regina dei Cieli - Bologna

Storia:



La Chiesa fu costruita nel 1577 al posto di un ospitale per pellegrini risalente al secolo precedente e chiuso ufficialmente nel 1512. Il soprannome di “Madonna dei Poveri” venne insignito a causa delle modeste condizioni dei religiosi che vi abitavano.



Santuario:



La Chiesa che custodiva un’immagine della Madonna con il Bambino, ricevette numerose visite di fedeli e offerte, soprattutto durante i frequenti periodi di epidemie e pestilenze che affliggevano la zona, queste donazioni permisero la ricostruzione e l’ampliamento del Santuario nel 1603.



Nel 1619, la processione del dipinto della Madonna, prima effettuata ogni 24 giugno, venne posticipata su decreto dell’Arcivescovo Ludovisi alla seconda domenica di ottobre. Nel 1844 dopo la riconferma di tale festività il nome cambiò da “Ascensione” a “Festa del Ringraziamento”.



Nel 1798, la compagnia dei Poveri subì lo stesso destino di molte Compagnie bolognesi e venne sciolta a causa delle leggi napoleoniche, ma vista la mobilitazione in massa degli abitanti della zona, la chiesa rimase aperta al culto. Nel 1822, in seguito al ripristino del Governo Pontificio, la Compagnia dei Poveri fu ricostituita e la Chiesa restaurata su progetto di Don Gaetano Cesari.



Dopo essere affidata alla congregazione dei Domenichini, la Chiesa visse un lento declino, finché non venne affidata ai Sacerdoti del Sacro Cuore che dal 1912 la gestiscono.



La pianta è rettangolare a navata unica, con tre cappelle laterali e sette altari, mentre la Cappella Maggiore è a pianta quadrata e adorna degli affreschi di Gian Gioseffo Dal Sole e Tommaso Aldrovandini, mentre gli stucchi sono opera di Giuseppe Maria Mazza, quest’ultimo è anche l’autore delle statue di Mosè e Noè ai lati dell’altare.



All’interno si possono osservare i dipinti di Lionello Spada, Giovanni Francesco Gessi e Lucio Massari, è altresì possibile ammirare un organo della seconda metà del ‘600.



 


27/02/2020, Gilberto

Una predica domenicale di alta cultura e attenzione al vivere comunitario
Sorprendente la messa in lingua inglese per i numerosi fedeli filippini che all’invito di scambiare un segno di pace muovono in tutta la chiesa per salutare gli altri fedeli
Il padre nostro tenendosi per mano sa tanto di Ch iesa dei primi anni

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