Tradizioni italiane culinarie per la festa di Ognissanti.

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Il primo novembre in Italia si celebra la festa di Ognissanti, una tradizione molto antica di origine cristiana che ha lo scopo di onorare e ricordare tutti i Santi, i Martiri e gli Apostoli della nostra religione. In tutte le regioni italiane si celebra questa giornata con diversi riti, che si mischiano tra sacro e profano, dove cucina e pietanze particolari trovano un posto d’onore.

Partiamo col ricordare che durante la ricorrenza i primi Cristiani camminavano di villaggio in villaggio chiedendo un dolce denominato “Pane d’Animo” e d offrendo in cambio preghiere rivolte ai famigliari defunti di chi donava loro questo pane.

Mentre in Sicilia è tradizione che durante la notte di Ognissanti i defunti portino dolciumi o doni ai bambini che sono stati buoni.

Ed ora vediamo quali prelibatezze vengono preparate, anche ai giorni nostri, nelle varie Regioni italiane.

In molte Regioni vengono preparati dei biscotti, per esempio in Lombardia il tipico biscotto che si offre è a base di mandorle e nocciole e prende il nome di “Ossa dei Morti” proprio per la sua consistenza molto fragrante, in Umbria invece vengono preparati gli “Stinchetti dei morti”, in Emilia e nel Lazio i biscotti vengono chiamati “Fave dei Morti”, in Puglia troviamo la “Colva” fatta con grano, melograno, cioccolato e noci.

Ritroviamo in molte Regioni questa usanza di “imitare” la consistenza dura delle ossa per fare i biscotti, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Lazio e Lombardia, sono tutti luoghi in cui questi gustosi pasticcini a base di zucchero e frutta secca vengono proposti con diversi nomi.
Si racconta che in Umbria, gli “Stinchetti dei Morti” vengono mangiati per cercare di alleviare il dolore e la tristezza data dalla perdita dei propri cari, mentre in Veneto, tutti gli innamorati sono soliti regalare ai propri amati un sacchetto di “Favette dei morti”, per scacciare la tristezza e come pegno d’amore eterno.

A Napoli invece è usanza preparare “Il Torrone dei Morti”, un dolce tipico morbido a base di cioccolato con la forma che, non a caso, ricorda una cassa da morto.

Se ci spostiamo in Sicilia invece troviamo i dolci tipici della “Martorana” fatti con la pasta di mandorle, i “Tetu” in due versioni, quelli ricoperti di zucchero al velo e quelli marroni spolverati di cacao, poi c’è “li Scacciu” un misto di frutta secca fatta di ceci tostati, semi di zucca tostati, arachidi, nocciole tostate e pistacchi, per ultimo abbiamo li “ossa ri muortu” di “pasta di miele” ricoperti di glassa bianca, di consistenza molto dura e per questo sono stati chiamati così.

Risaliamo lo stivale per arrivare in Trentino, dove le zucche che sono tipiche della stagione vengono utilizzate per gustosi risotti mentre in Liguria si preparano i “Bacilli”, ovvero le fave secche e i “Balletti” che sono castagne bollite. In Molise troviamo come primo piatto le “Sagne ejierv”, a base di tagliatelle bianche fatte in casa condite con verza.

Autore: Redazione