Il catechista diventa un ministero

di Pubblicato in Approfondimenti, News


Già alcuni anni fa, Papa Francesco si era pronunciato riguardo il ruolo e la figura del catechista, affermando che “il catechista è una vocazione”. Proprio a questo riguardo aveva anche spiegato come “Essere catechista, questa è la vocazione, non lavorare da catechista”. Per il santo padre, questo servizio dedicato alla comunità cristiana meritava un vero e proprio riconoscimento come “vero e genuino ministero della Chiesa”.

Ed ecco come viene alla luce il Motu proprio “Antiquum ministerium”, con il quale Papa Francesco istituisce ufficialmente il ministero di catechista. Martedì 11 maggio tale Motu proprio è stato presentato in Sala Stampa Vaticana, alla presenza dell’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, e di monsignor Franz-Peter Tebartz-van Elst, delegato per la Catechesi del dicastero.

Si va verso un riconoscimento di quel ruolo che lo stesso papa ha definito responsabile del “primo annuncio“. Un piccolo segno che la dimensione evangelizzatrice dei laici, desiderata dal Vaticano II, è possibile ed in sviluppo. Il ruolo del catechista è sempre più fondamentale in un moderno contesto di “indifferenza religiosa”, che grazie alla parola e la fede di chi si fa carico di questo “primo annuncio” può essere debellata, mirando a parlare direttamente ai cuori delle “tante persone che sono in attesa di incontrare Cristo”.

“Essere artigiani di comunità aperte” e “valorizzare i talenti di ciascuno” sono altre parole che Papa Francesco ha speso per chiarire cosa si aspetta dai catechisti. Vivere con intensa fede questo servizio è il modo per affrontare al meglio il compito di evangelizzatore. Se è vero che si devono battere “i sentieri della gente del nostro tempo” è altrettanto importante prestare attenzione e chinarsi ad aiutare “chi è ai margini” di tale sentiero. In questo modo si potranno formare “comunità missionarie, libere e disinteressate”, in grado di concentrarsi sulle persone (e non sul prestigio o tornaconto), che devono essere il fulcro della missione di ogni evangelizzatore, e quindi di ogni catechista.

Autore: Redazione