L’ invito del Papa ad una giornata di digiuno per la Pace.

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Papa Francesco è molto preoccupato per il peggioramento della situazione attuale in Ucraina, per questo, al termine della catechesi all’udienza generale di oggi, 23 marzo 2022, si congeda dai fedeli con un appello: il 2 marzo preghiera e digiuno per la pace.

Il Pontefice dice di avere un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione in Ucraina, e non nasconde forte preoccupazione e rammarico per l’esito, per ora negativo, registrato dai negoziati internazionali.

Queste le sue parole: “Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane – osserva – si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente nel mondo sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte”. Continua poi con queste parole: Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è il Dio della pace e non della guerra, il Padre di tutti non solo di qualcuno che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale.

L’appello fatto da Papa Francesco è rivolto a credenti e non credenti, con la consapevolezza che non basta a cambiare i cuori, solo Dio può farlo, si rivolge quindi a tutti unirsi in una supplica corale per la pace: “Gesù ci ha insegnato che alla insensatezza diabolica della violenza, si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra.

La tensione tra Russia e Ucraina si ritrova anche nella divisione tra le chiese ortodosse dei due Paesi. La situazione ha cominciato a peggiorare nel 2014, con l’annessione russa della Crimea. Nel 2018 il «Concilio di unificazione» riunito a Kiev ha sancito la nascita di una Chiesa ortodossa nazionale ucraina autocefala,ovvero indipendente dal Patriarcato di Mosca. Il riconoscimento della Chiesa ucraina da parte del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo ha rappresentato una grande spaccatura nel mondo ortodosso. Il patriarca di Mosca Kirill ha parlato di «pseudo-concilio» e di «scismatici ucraini».

Autore: Redazione