Le origini della Festa di Candelora

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Oggi 2 febbraio, si festeggia la Candelora, questo nome indica nella Religione Cattolica la festa della Presentazione al Tempio di Gesù. La liturgia prevede che si benedicano le candele, simbolo di Gesù Cristo, che venne definito da Simeone il Vecchio “luce per illuminare le genti”.

L’attuale rito romano, in forma straordinaria chiama questa festa Purificazione della Beata Vergine Maria.

Questa festa viene anche osservata dalla Chiesa Ortodossa e da diverse Chiese Protestanti. In alcune zone è tradizione che siano i fedeli a portare le candele alla Chiesa per la benedizione.

Feste dalla natura similare erano i Lupercali, che si celebravano la metà di febbraio, la similitudine principale constava non solo nell’utilizzo delle candele, ma particolarmente nell’idea della purificazione.

Altre celebrazioni legate alla luce e alla purificazione, come la festa di origine celtica di Imbolc, che segnava il passaggio tra l’inverno e la primavera, cioè il passaggio dai periodi più freddi e bui a quelli che godono di luce e calore.

Nella cultura orientale, l’incontro tra Gesù e il Vecchio Simeone ha molta importanza, il nome della festa è infatti Hypapante (in greco significa “incontro”). In occidente invece, la festa ha assunto maggiormente carattere mariano, nonostante la riforma liturgica avviata dal Concilio Vaticano II preferisca che sia la figura di Cristo ad assumere la centralità.

La cultura di massa sia in Italia che all’estero attribuisce a questo giorno anche un carattere meteorologico, molti sono i proverbi dedicati a questo giorno, citiamone alcuni:

A Trieste il detto recita “Se la vien con sol e bora, de l’inverno semo fora. Se la vien con piova e vento, de l’inverno semo drento” (drento nel dialetto triestino significa dentro);

Anche a Padova il detto è collegato ad una previsione meteorologica, e dice “Se ce sole a candelora del inverno semo fora, se piove e tira vento del inverno semo dentro”.

In Lombardia si dice “A la Madona de la Sciriœura dol inverno semm da fœura, ma s’al fioca oa al vent quaranta dì a semm anmò dent (Alla Madonna della Candelora dall’inverno siamo fuori, ma se nevica o tira vento quaranta giorni siamo ancora dentro).

All’estero, soprattutto negli Stati Uniti, questo giorno è dedicato in maniera più prosaica alla marmotta “Groundhog Day”, questa tradizione è stata resa ulteriormente famosa dal film con Bill Murray chiamato “Ricomincio da Capo”.

Autore: Andrea Bevilacqua

Nato ad Ancona nel 1990, Diplomato in Ragioneria presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Grazioso Benincasa". Grande appassionato di storia, cultura e scrittura.