Siamo la polvere che Dio ama: le parole del Papa alla Messa delle Ceneri

di Pubblicato in Dal Vaticano, News, Ricorrenze Religiose


Celebrando la Messa delle Ceneri, Papa Francesco ha voluto mandare un forte messaggio cristiano: “siamo la polvere che Dio ama”. Le sue parole hanno sottolineato come la Quaresima sia un tempo di grazia e guarigione e non certo come periodo in cui cedere alla rassegnazione, per questo il suo richiamo ad essere onesti, togliere l’ipocrisia dal cuore come fosse “polvere” dannosa tanto per noi stessi quanto per il mondo che ci circonda.

Diverse sono le chiavi di lettura che il Papa ha voluto imprimere con le sue parole, ricordandoci che siamo solo polvere nell’universo, ma allo stesso tempo una polvere che il Padre celeste ama e protegge, motivo per cui non si deve cedere allo sconforto, quanto farsi forza per realizzare il sogno di Dio. In questo modo possiamo onorarLo; ricordandoci della nostra “semplicità” ma anche del suo amore, e facendoci forza di questo.

Il messaggio di Papa Francesco ha voluto incoraggiare i fedeli a vivere questo tempo liturgico per riconciliarci con Dio, ricordandoci che siamo tutti “malati” ma “risanati”, “peccatori” ma perdonati” e sempre rimaniamo suoi figli amati. Perché il cammino verso la Pasqua ha una doppia valenza: se da un lato abbiamo la via che dalla polvere porta alla vita, è indiscutibile che ci sia anche quello che procede (in modo più doloroso) dalla vita alla polvere. Ma è nel primo che troviamo la speranza che rinvigorisce i cuori dei fedeli: non importa la paura, la cattiveria e il male che appare sempre dilagante, perché nell’abbraccio di Dio la nostra polvere sarà tramutata in Gloria.

Riconoscere che le nostre misere ceneri sono amate da Dio, ecco cosa è implicito nel tempo della Quaresima: l’amorevole sguardo di Dio deve essere la spinta per camminare dalla cenere alla vita senza incenerire il sogno che Lui ha di noi, un momento per trovare la forza di scacciare la rassegnazione e cambiare, se necessario.

Nell’accogliere la cenere sulla fronte il Papa ha invitato se stesso ed i fedeli a porsi delle domande: “Io per cosa vivo? Per i soldi? Per il prestigio? Per la carriera? Per la smania di possesso?” Domande a cui ha subito dato una perentoria risposta: “se viviamo per tutto questo viviamo di sola polvere”. Invece, nel ricevere la cenere sul capo dobbiamo ricordare che dobbiamo vivere per l’amore, perché solo l’amore salva e dura nel tempo, più a lungo di tutte le vanità e le cose materiali. Siamo al mondo per realizzare il sogno di Dio, e questo è basato sull’amore del prossimo, di se stessi e del Padre che dal cielo ci trasmette e rafforza questo sentimento, mentre i beni materiali sono solo polvere destinata a svanire. La cenere è proprio simbolo di quel fuoco che Dio vuole accendere nel nostro cuore.

Cattiva polvere riempie anche le nostre relazioni, quelle personali e famigliari, che si deposita con litigi, e conflitti che non siamo in grado di disinnescare, perché si fa fatica a perdonare ma spesso e soprattutto a chiedere perdono, riconoscendo di aver sbagliato. Un polvere quindi in grado di sporcare quell’amore che è l’unica cosa importante.
Non è mancato un aspetto più globale e sociale, in cui la “polvere” che il Papa ha accusato essere “di morte”, può essere incontrata in tutto ciò che devasta il mondo e sporca il cuore, anche quello della Chiesa, che per questo deve essere in grado di ripulirsi e scrollarsela di dosso. Nel periodo della Quaresima si deve incominciare a ripulire il cuore e di conseguenza le nostre azioni dalla polvere, lasciando che l’amore di Dio consumi la cenere del nostro peccato.

Autore: Redazione