Festa di Sant’Antonio da Padova, a Palmi

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Il culto di Sant’Antonio da Padova è consolidato da secoli nella città di Palmi (provincia di Reggio Calabria), tanto che se ne trovano tracce nella chiesa di Santa Maria dell’Uccellatore già dal XVI secolo, dove la devozione al santo viene testimoniata. Anche nella Chiesa del Rosario viene ritrovato, nel 1790 (in seguito alla sua ricostruzione), un altare dedicato a Sant’Antonio da Padova, ma di una festa a lui dedicata si trova la prima traccia a metà del XIX secolo, in un verso della poesia “Giugno e Giugnetti” di Carmelo Gullì, che decanta come l’unica festa presente a giugno sia quella dedicata a Sant’Antonio. Di certo, la statua del santo fu portata in processione nella notte del 17 novembre 1894, in seguito al terremoto che colpì la zona.

A Palmi, la Festa di Sant’Antonio da Padova si tiene ogni anno il 13 giugno, e vede al centro della celebrazione la statua del santo, normalmente custodita in un’edicola nell’altare laterale sinistro della Chiesa del Rosario, per essere spostata sotto il presbiterio, al lato destro durante questo giorno particolare. Si tratta di un simulacro in legno, a grandezza naturale, che raffigura il santo con il tradizione saio dei francescani e un’aureola, nella classica posa (con cui spesso viene raffigurato) con il braccia destro intento a sostenere il Bambin Gesù e un giglio nella mano sinistra. Sono ventidue i portatori che trasportano a spalla la vara addobbata di gigli bianchi, durante la processione del 13 giugno, ed indossano abiti semplici, con una maglietta bianca in cui viene raffigurata l’icona di Sant’Antonio e il sacro simbolo del Tau.

In occasione della tredicina (al posto della più usuale novena), già dal 1° giugno si celebra una funzione religiosa ogni giorno fino al 13. Nel giorno dedicato al santo, durante la mattinata le celebrazioni eucaristiche si svolgono ogni ora, alla Chiesa del Rosario. La processione (evento principale della celebrazione) si tiene in genere nel tardo pomeriggio, e viene accompagnato da un complesso di tamburini e dalla banda musicale. Partecipano anche dei rappresentanti del terz’ordine francescano, oltre al clero locale e (ovviamente) ai numerosi fedeli. Il tragitto ha subito spesso cambiamenti, ma il punto di arrivo è di solito la piazza I Maggio, in quanto centro sociale, religioso e politico della città. Qui vengono liberate nel cielo delle colombe bianche.

Festeggiamenti civili si accostano a quelli religiosi, come per l’usanza di addobbare alcune strade e la facciata della Chiesa di Maria Santissima del Rosario con delle luminarie o la tradizionale Sfilata dei Giganti: due alte e grandi statue di cartapesta portate in spalla per le strade, a simulazione di un ballo, sempre accompagnati dal complesso dei tamburini. Durante il periodo di festa sono state anche organizzate serate musicali e concerti, soprattutto negli ultimi anni e, in genere, a conclusione della festa (o al termine della processione) vengono fatti brillare fuochi d’artificio, a segno della gioia della città nel celebrare Sant’Antonio da Padova.

Autore: Redazione