San Pancrazio di Taormina: origini e festeggiamenti

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San Pancrazio Taormina

La vita religiosa di San Pancrazio inizia in età adolescenziale, quando il padre incuriosito dai prodigi di Gesù intraprese con lui un viaggio per Gerusalemme.

Qui Pancrazio ebbe la fortuna di vedere con i propri occhi Gesù Cristo. Dopo l’ascensione in cielo di quest’ultimo, Pancrazio si recò ad ascoltare San Pietro Apostolo e proprio dal fondatore della Sacra Romana Chiesa venne battezzato, avviato al sacerdozio e nominato Vescovo.

Attorno all’anno 40, durante l’impero di Caligola, Pietro lo inviò in terra sicula, ad occuparsi della città di Taormina. San Pancrazio in questa città riuscì in una massiccia opera di conversione dal paganesimo, persino il prefetto decise di seguire gli insegnamenti di Cristo.

L’opera di evangelizzazione del Santo però non era ben vista da tutta la popolazione, difatti alcuni uomini fomentati da un certo Artagato, organizzarono una trappola. Per prima cosa invitarono Pancrazio a banchettare con loro, successivamente lo obbligarono con la forza a baciare un idolo ligneo, distrutto dal Santo con il semplice segno della croce.

Tale gesto scatenò la violenza contro il Vescovo, infatti, venne picchiato selvaggiamente con bastoni, pugni, pietre e spade. Una volta morto, i cospiratori decisero di nascondere il suo cadavere in un pozzo particolarmente profondo.

Fortunatamente i suoi discepoli lo trovarono, fornendo al Santo una degna sepoltura.

Non si conosce l’esatta data della morte di San Pancrazio, anche se alcuni scritti rivelerebbero che visse fino agli inizi del regno di Traiano, insediatosi nel 98 d.C., quindi secondo dei calcoli sommari, Pancrazio all’epoca della sua morte doveva avere circa 90 anni.

La venerazione in terra siciliana

A Taormina San Pancrazio era oggetto di forte devozione, la situazione cambiò quando l’isola venne invasa dall’esercito Bizantino.

Durante il controllo dei Bizantini, nell’isola aumentò il culto dei Santi di origine orientale, tra cui proprio San Pancrazio, in quanto originario di Antiochia (Turchia).

Taormina, Canicattì ed altre città siciliane erano solite celebrare il Santo seguendo il Martirologio Romano, quindi il 3 aprile. Durante il periodo di dominio dell’Impero Bizantino si decise di celebrare San Pancrazio nel mese di luglio, seguendo le date elleniche.

Papa Giovanni Paolo II, durante la preparazione del nuovo Martirologio Romano decise di rispettare le origini orientali del Santo, riportando le celebrazioni nel mese di luglio.

Le celebrazioni a Taormina

La Festa di San Pancrazio si tiene ogni 9 luglio, durante questo periodo la città messinese ricorda il suo Santo Protettore, Primo Vescovo e Martire.

Al Santo è anche dedicata la Chiesa barocca nata dalle rovine di un tempio greco.

Durante i festeggiamenti si porta in processione anche una statua di San Pietro, in quanto proprio quest’ultimo lo avviò al sacerdozio e nominò Vescovo.

Autore: Andrea Bevilacqua

Nato ad Ancona nel 1990, Diplomato in Ragioneria presso l'Istituto Tecnico Commerciale "Grazioso Benincasa". Grande appassionato di storia, cultura e scrittura.