1 Maggio San Giuseppe lavoratore

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San Giuseppe è detto in ebraico Yosef  ed in latino Ioseph. Dalle scritture del Nuovo Testamento Yosef è lo sposo di Maria ed il padre putativo di Gesù. Giuseppe è definito come uomo giusto. La sua data di nascita è sconosciuta.

Giuseppe viene venerato come santo sia dalla Chiesa cattolica che dalla Chiesa ortodossa. L’8 dicembre 1870 fu dichiarato patrono della Chiesa cattolica dal beato Pio IX .

Secondo i Vangeli la professione di Giuseppe, figlio di un téktón, in greco una persona che si adoperava in lavori semplici di falegnameria, era probabilmente quella di un esperto artigiano carpentiere. Difatti secondo alcuni indizi tra gli ebrei dell’epoca i ragazzi continuavano il lavoro dei padri.

Dai vangeli si apprende che Giuseppe esercitò la sua professione a Nazareth, ovvero nel luogo dove viveva con la famiglia. Tuttavia potrebbe aver lavorato come falegname anche in villaggi circostanti, come Cafarnao, come riportato nel vangelo di Giovanni, dove Gesù predicava nella sinagoga e i suoi oppositori dicevano di lui che era il figlio di Giuseppe, Gv 6,41-59.

Dai Vangeli sinottici ritroviamo notizie di Giuseppe solo in poche occasioni. In Matteo e Luca ritroviamo che era discendente di re Davide e che abitava nella cittadina di Nazareth. Mentre nei vangeli apocrifi, e precisamente nel Protovangeli di Giacomo, troviamo che Giuseppe era originario di Betlemme e che prima del matrimonio con Maria si sposò con un’altra donna che diede al mondo sei figli e due femmine. Ritroviamo quest’ultima versione anche nella tradizione della chiesa ortodossa. Tradizione rifiutata dalla Chiesa cattolica che sostiene che si trattasse di cugini quando si parla di adelfoi.

Giuseppe e la gravidanza di Maria

La storia di Giuseppe e Maria comincia nei Vangeli con l’episodio dell’Annunciazione. Giuseppe viene presentato come il discendente di Davide, che sposerà Maria protagonista del Mistero dell’Incarnazione. Per opera dello Spirito Santo, Maria concepì un Figlio “che sarà chiamato Figlio dell’Altissimo”.

Trovatosi davanti a queste circostanze, Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise allora di allontanarla in segreto, come racconta il Vangelo secondo Matteo. L’uomo tuttavia non sapeva come comportarsi di fronte alla miracolosa maternità della moglie.  Cercava una risposta davanti all’inquietante interrogativo e soprattutto cercava una via di uscita per non esporre Maria alla pena della lapidazione. Un angelo apparso in sogno gli disse di non temere di prendere Maria, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Giuseppe svegliatosi dal sonno fece come gli aveva ordinato l’angelo, accettandone il mistero della maternità e le responsabilità.

Giuseppe nei Vangeli

Dai Vangeli poche sono le notizie sulla fanciullezza di Gesù e su Giuseppe, anche se a volte è chiamato figlio del falegname. Pochissimo si racconta sulla morte di Giuseppe ad eccezione che lavorò fino a tarda età. La sua morte avvenne al ritorno da Gerusalemme per una malattia, aveva 111 anni.

Giuseppe, al pari di grandi santi, è stato assunto in Cielo al tempo della Risurrezione di Cristo.  Molti Padri della Chiesa hanno sottolineato la sua figura riprendendo spunto dalle Sacre Scritture come ad esempio la figura di Giuseppe legata al racconto sul ritorno dalla fuga in Egitto.

Giuseppe e il Lavoro

Nelle rappresentazioni San Giuseppe viene raffigurato con la pialla, la sega ed il martello. Era un uomo giusto che conosceva bene la fatica del lavoro e l’importanza della legge. Nonostante la sua discendenza dal re Davide si occupava con umiltà di un lavoro materiale. Diventò sposo di Maria e quindi padre putativo di Gesù. Da uomo giusto confidava nella Provvidenza ed osservava il riposo settimanale del sabato, prescritto da Dio agli Ebrei.

Nel lavoro non cercò il mezzo per arricchirsi, ma il mezzo di sostentamento per non far mancare nulla alla sua famiglia. Sapeva godere di quel che aveva esercitando la virtù e il merito mentre giorno dopo giorno cresceva il figlio di Dio.

San Giuseppe è Patrono di molti mestieri tra cui: artigiani, carpentieri , ebanisti, operai pionieri, senzatetto, padri di famiglia, moribondi, esiliati.

Autore: Franco Collodet

Sociologo e scrittore. Studi specialistici in Scienze Storico-Antropologiche delle Religioni. Master presso la Scuola Superiore di Filosofia Orientale e Comparativa di Rimini. Esperto dei cammini religiosi in Europa e in Medio Oriente.